Lazio, Inzaghi fa un salto nel futuro: «Dal club garanzie per il mercato»

Lazio, Inzaghi fa un salto nel futuro: «Dal club garanzie per il mercato»
Quasi un milione in più non è mica da buttare, il quarto posto l’orgoglio d’Inzaghi per una stagione da incorniciare: «Do 9,5 alla mia Lazio,...

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Quasi un milione in più non è mica da buttare, il quarto posto l’orgoglio d’Inzaghi per una stagione da incorniciare: «Do 9,5 alla mia Lazio, sarebbe stato 10 con la vittoria della Coppa Italia. Adesso però guai a gettare al vento questa posizione. Non cambierebbe nulla per l’Europa League, ma abbiamo battuto l’Atalanta due volte e quindi meritiamo di arrivare quarti». Anche per risollevare il morale di che, negli ultimi giorni, teme già per il proprio futuro: «E’ normale che per aprire un ciclo bisogna fare in modo che i migliori rimangano. Abbiamo ottenuto la qualificazione all’Europa League con largo anticipo, abbiamo fatto una finale di Coppa, ce ne aspetta un’altra con la Juve. Ma non dobbiamo farci trovare impreparati, i tifosi si aspettano tanto da noi e per me sarebbe meglio ricominciare intanto con un gruppo rodato. La società sta intensificando la comunicazione con loro e sta facendo di tutto per accontentarmi e trattenerli». In realtà ci sono poche chance per Keita (fra l’offerta da 1,5 milioni più bonus e il rinnovo c’è soprattutto la Juve, ma anche Milan, Monaco e Livepool) e de Vrij ( su di lui United, Chelsea e Liverpool). A sorpresa però potrebbe essere Biglia a dire addio, cedendo ai 3 milioni d’ingaggio rossoneri: «Io spero di ritrovarli tutti e tre i miei top player ad Auronzo. Ma in particolare Lucas è il nostro capitano - sottolinea il tecnico - e io rimango fiducioso sulla permanenza. Serve la sua volontà». Lotito attende per domani la sua scelta dell’argentino, poi pretenderà però almeno 23 milioni dal Milan in caso di cessione. 


 

BOOMERANG

Difficile pensare a Crotone (attesi comunque 300 laziali), quando in ballo c’è già il futuro della prossima stagione. Inzaghi prova a tranquillizzare i tifosi: «La società sa qual’è il mio desiderio, ma mi ha comunque dato garanzie che, se qualche big partirà, allora verrà sostituito nel migliore dei modi per un secondo anno più complicato. La Lazio sarà più forte competitiva su tutti i fronti». In realtà, lontano dalle telecamere, il tecnico è il primo ad essere preoccupato. Perché non conosce un solo nome straniero di quelli fatti da Tare per eventuali successioni: «Non ci faremo trovare impreparati, insieme al ds stiamo valutando e studiando». Giusto non spegnere con brutti presagi l’entusiasmo del pubblico ritrovato, ma poi Simone dovrà fare i conti con quello che davvero arriverà in entrata dal mercato. Aveva chiesto innesti pronti per fare il salto di qualità: se non arriveranno, le sue richieste pubbliche potrebbero avere un effetto boomerang per la sua “dignità”. 

LOTITO

La voce grossa d’Inzaghi diventa subito più fioca. Perché, quel che succederà, succederà, ma lui non pensa e non ha mai pensato di mollare: «Allenare la Lazio è il mio grande sogno, sono riuscito a realizzarlo, con il lavoro svolto negli anni passati e in questi ultimi 12 mesi grazie anche al mio staff. Sono riconoscente alla società per la chance, ma io l’ho sfruttata. Per il rinnovo da entrambe le parti c’è la voglia di andare avanti insieme e questa cosa avverrà. Ma abbiamo un’altra partita, la prossima settimana si farà tutto a fine campionato». Non è ancora fissato un nuovo (il terzo) appuntamento per la firma (1 milione), Lotito - irritato per gli ultimi due ko consecutivi con Fiorentina e Inter - ha ordinato intanto alla squadra di vincere l’ultima gara. In realtà la prima della storia allo Scida, dove il Crotone cerca una disperata salvezza e Inzaghi i 73 punti (meglio dei 72 di Eriksson) per chiudere ogni record. Anzi, Immobile segnò all’andata: un altro gol - dopo il digiuno di due gare - e con Keita (squalificato) formerebbe davvero la coppia (ora a pari punti con Casiraghi-Signori) più bella del mondo biancoceleste.
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Il Messaggero