La bellezza della Lazio seduce i big d’Europa: «Merita lo scudetto»

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Succede sempre così quando c’è una favola all’orizzonte. Tutti adesso tifano per il tricolore biancoceleste. La bellezza della squadra di Inzaghi ha sedotto i big di mezza Europa che si schierano tutti a favore dei ragazzi di Simone e sono pronti ad accoglierli e sfidarli nella prossima Champions. Il tecnico del Liverpool Kloop è stato il primo a uscire allo scoperto e poi ha aggiunto: «Ho capito perché la Juve non ha 10 punti di vantaggio in Serie A, dopo aver visto la Lazio contro l’Inter. Spero vinca lo scudetto». A ruota anche l’ex viola Savic dall’Atletico: «Sarebbe bello se a trionfare fossero i biancocelesti, dopo quanto fatto quest’anno». Persino il cuore interista Figo ammette: «La Lazio sta facendo un campionato splendido e dimostra che c’è un nuovo campionato anche in Italia». A Formello non sono certo abituati ad attirare così tante simpatie, eppure devono benedire questo momento, cavalcarlo e persino trarne giovamento. L’incredibile cavalcata d’Inzaghi e del suo gruppo incrementa pure l’appeal internazionale della Lazio: può essere d’aiuto per il prossimo mercato anticipato. E’ vero, manca la matematica per la Champions, ma l’obiettivo sembra onestamente conquistato con 17 punti di distacco dalla Roma al quinto posto. Tare potrebbe già mettersi al lavoro, considerando tutto il potenziale gruzzoletto. Diventerebbe maggiore, ovviamente, in caso d’inaspettato scudetto. Anche l’appeal aiuta. E parecchio. In tanti sarebbero pronti a vestirsi di biancoceleste.


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Se all’estero tutti tifano Lazio per il gioco e per il merito, in Italia invece questa sorpresa sembra dar fastidio a chi ha speso di più e si ritrova dietro. Cominciano ad essere troppi i mugugni su un cammino agevolato. Qualcuno ha trovato da ridire pure sull’ultimo rigore di de Vrij netto. La settimana prima si erano sollevate tantissime polemiche a Parma con D’Aversa furioso per il presunto penalty di Acerbi su Cornelius non concesso da Di Bello, senza nemmeno essere revisionato. Così improvvisamente mezzo Bel Paese ha cominciato a sottolineare come la Lazio abbia usufruito di ben 14 rigori (11 realizzati e, di questi, solo 4 utili per i tre punti) e 2 contro (1 centrato). E’ prima in questa speciale classifica, che lascia tuttavia il tempo che trova: forse in pochi se ne sono accorti, ma anche nel 2017/18 lo era (11 tiri dal dischetto), eppure diversi torti arbitrali (Torino, Fiorentina, la mano di Cutrone col Milan, per citare i più eclatanti) allora la condannarono comunque fuori dall’Europa che conta. Fu una rapina non ancora risarcita Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero