Lazio, Sarri è sulla strada giusta

Lazio, Sarri è sulla strada giusta
Il tesoro è in casa, ma il cammino per trovarlo è importante tanto quanto la meta. La Lazio vola pure senza un’ala grazie a Sarri l’alchimista, ma lui...

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Il tesoro è in casa, ma il cammino per trovarlo è importante tanto quanto la meta. La Lazio vola pure senza un’ala grazie a Sarri l’alchimista, ma lui tiene bene i piedi fissi a terra. Anche se è certo che questa sia la strada giusta per raggiungere la felicità. Perché Maurizio si diverte e la squadra lo segue come un profeta. In più, con il popolo biancoceleste è già scoccata la scintilla per poter lavorare in armonia. L’euforia scalda l’aria e la classifica luccica. Sei punti a tutta velocità adesso spingono pure la società a non rovinare questo clima. Anche con Zaccagni, Sarri può completare la sua opera e provare a sorprendere ancora tutta l’Italia. Anzi, dal 16 settembre (esordio a Istanbul) persino tutta l’Europa: ieri ha chiesto a Lotito un ultimo sforzo, dopo la promessa rispettata sull’indice di liquidità. Non è un capriccio, ma un’esigenza: per tre competizioni la rosa è corta, ma un ultimo tassello può comunque rappresentare una piccola svolta. Il tecnico avrebbe voluto anche un centrale in difesa, ma tutto dipendeva da Vavro in uscita. Su quello però Sarri si accontenta, anche perché è convinto che pian piano registrerà la retroguardia. La fiducia è massima perché in questo spogliatoio ha trovato la totale disponibilità. Altro che sosta, Maurizio non vede l’ora di rivedere tutti (nazionali a parte) domani alla ripresa.


POTENZIALITÀ
E pensare che qualcuno in questi mesi lo descriveva irritato dal mercato in questa sua nuova avventura. Adesso solo Lazzari out per 15 giorni (elongazione al polpaccio) gli farà passare qualche brutta nottata. Perché la voglia di riscatto di Sarri è intatta e, dopo il ritorno ufficiale in panchina, persino raddoppiata. Vede i primi frutti della preparazione estiva e, ogni giorno che passa, Maurizio intravede pure nuove potenzialità inespresse in questa squadra. Basta marcature a uomo, l’allenatore vuole automatizzare al massimo i movimenti sull’orientamento della palla. I due gol subiti contro Empoli e Spezia, secondo lui non riguardano solo la difesa. Sta lavorando con Leiva e tutta la mediana, Basic può dare ulteriore equilibrio e fisicità. Eppure sarà sempre più dura rinunciare a questo Luis Alberto, già miglior assist-man (3) alla prima da titolare nella nuova Serie A. Il suo gol, la ciliegina in una torta in cui tanti hanno staccato una fetta. Diciotto tiri biancocelesti, un terzo finiti dentro la porta dello Spezia, la metà del capocannoniere (4 reti) Immobile col pallone trascinato a casa e nel ritiro dell’Italia. 
TIKI TAKA

Questa Lazio domina, lotta (36 duelli vinti) e rimonta. Senza la frenesia che in passato la rendeva caotica. La lucidità è nel tiki taka, nel 61,3% di possesso palla. 530 passaggi corti, meglio hanno fatto solo il Manchester City e il Psg, rispettivamente con 593 e 625 tocchi di prima. Un segno evidente dell’impronta di Sarri al gioco della formazione capitolina. Insomma, è vero che la rivoluzione è appena iniziata, ma è pure già evidente il cambio di mentalità e filosofia. La metamorfosi non è completata, ma si sbircia una rara bellezza. Al Chelsea e alla Juve, Sarri ha dimostrato che non dev’essere per forza fine a se stessa.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero