Lazio-Roma: il dubbio chiamato Klose, Pioli s'interroga se schierarlo titolare

Lazio-Roma: il dubbio chiamato Klose, Pioli s'interroga se schierarlo titolare
Gli è bastato un gol, dei 55 segnati con la Lazio, per entrare per sempre nei cuori dei tifosi biancocelesti. Quel guizzo al 93' del derby del 16 ottobre del 2011 è un...

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Gli è bastato un gol, dei 55 segnati con la Lazio, per entrare per sempre nei cuori dei tifosi biancocelesti. Quel guizzo al 93' del derby del 16 ottobre del 2011 è un corsivo indelebile nelle pagine di storia laziale: ”Palla a Klose e s'abbracciamo”, l'adagio coniato dalla Curva. Miro il mago capace di liberare l'aquila dall'incantesimo che la vedeva sconfitta da 5 derby consecutivi. Di stracittadine il tedesco ne ha giocate sette vincendone tre, pareggiandone altrettante e uscendo sconfitto una sola volta. Un trascinatore silenzioso, un leader indiscusso nello spogliatoio, l'uomo capace di ribaltare i pronostici. Il dato che balza subito agli occhi è che quando il panzer buca la porta giallorossa la Lazio vince il derby. È successo per ben due volte: in occasione del 2-1 descritto sopra e nel 3-2 datato 11 novembre 2012. Pioli nel derby d'andata gli ha preferito Djordjevic, ora, dopo un girone di ritorno in cui il tedesco è stato protagonista assoluto si ripropone il ballottaggio. Il tecnico biancoceleste guarda le due figurine e s'interroga: meglio il bomber di Opole o il gigante di Belgrado? Un quesito che ci poniamo anche noi andando ad analizzare i pro e i contro di schierare Miro titolare.


PERCHÈ SÌ
È innegabile che la presenza di Klose al centro dell'attacco biancoceleste crei apprensione. Il tedesco è un giocatore d'esperienza che sa perfettamente come si affrontano certe partite. È un freddo capace di isolarsi completamente dall'ambiente, nonostante ormai si senta laziale, l'aquila sul petto lo ha conquistato. Ha un peso specifico sia nello spogliatoio sia sul campo, i compagni lo cercano sempre e nei momenti di difficoltà è lui a dare sempre il consiglio giusto a tutti: è un allenatore in campo. Klose è l'attuale capocannoniere della Lazio, al pari di Mauri, con ben dodici centri in questa stagione. È a caccia del suo record personale, di 13 centri in campionato, raggiunto nella sua prima stagione biancoceleste. In ultimo ma non certo per importanza il fattore scaramanzia. Quando Klose gioca dal primo minuto è quasi impossibile che la Lazio perda il derby, nei 7 giocati ne ha vinti tre pareggiati tre e perso uno soltanto. Inoltre come già sottolineato ha segnato due volte e in entrambe le occasioni le reti sono risultate decisive per portare a casa il successo.

PERCHÉ NO

Il Klose visto nell'ultimo mese è apparso leggermente appannato. I suoi 37 anni cominciano a farsi sentire, soprattutto perché nel girone di ritorno su 17 gare ne ha giocate 15 da titolare, è subentrato con il Sassuolo e ha saltato la trasferta di Bergamo perché squalificato. I minuti accumulati sulle gambe si stanno facendo sentire tanto che nella finale di Coppa Italia contro la Juventus è stato decisamente uno dei peggiori in campo. Ha le polveri bagnate il tedesco, l'appuntamento con il gol manca dal 29 aprile scorso quando realizzò la seconda delle quattro reti inflitte al Parma. Non va meglio al derby dove addirittura non segna dall'11 novembre 2012. Ormai due anni e mezzo che il tedesco non infligge il suo colpo ai giallorossi. Tanto, troppo tempo. All'andata, al minuto 89, gli capita la palla decisiva ma il suo destro finisce addosso a De Santis. Poteva essere l'apoteosi, invece si è trasformata in una gara dai mille rimpianti. Djordjevic scalpita, vuole ruggire con tutta la sua forza dopo il doppio palo colpito contro la Juve. Insegue il primo gol alla Roma. Pioli prepara il piano derby, Miro si scalda perché oltre i giallorossi c'è un contratto che lo aspetta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero