Sostenere che Manuel Iturbe sia il Felipe Anderson dello scorso anno significa guardare al futuro con un briciolo di speranza. Perché adesso il brasiliano fa paura e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA CHANCE
Manuel si è perso, la stagione in pratica non l'ha mai cominciata. Rischia di diventare per tutti una minusvalenza. Perché si parla di lui come di un possibile partente e, in tal caso, la Roma ci rimetterebbe tanti soldi. Iturbe oggi ha - se Garcia deciderà di mandarlo in campo - la chance della vita: il derby. Garcia punta sulla sua voglia di riscatto. Manuel sa che un gol ti cambia il mondo. Un gol, qui, oggi, contro di loro. Del resto, volendo essere ottimisti, si può dire che Iturbe sa fare gol solo nei big match, visto che l'unico che ha segnato risale al 5 ottobre scorso, Juve-Roma 3-2. Una bella Roma, una bella rete, che poi Rocchi ha deciso che doveva essere inutile.
LA CONFERMA
Anderson il derby lo ha già segnato. All'andata un assist (per Mauri) e un gol (con la complicità di De Sanctis), poi l'infortunio. Oggi ci si aspetta tanto da lui, forse troppo. Ormai siamo all'Anderson, facce Tarzan. L'onnipotenza nei piedi, che in quest'ultimo periodo stanno girando un po' meno velocemente del solito. La pressione aumenta, perché il mondo ti guarda e nel mondo c'è anche Dunga, che lo sta provando con gli occhi e un popolo che ti vede come un re. Iturbe è il piccolo anatroccolo, ma chissà. Il calcio è strano e in fondo oggi Anderson è l'Iturbe di un anno fa. Sono storie di calcio: andata e ritorno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero