Il derby è della Roma che, vincendo il 4° di fila, rimane in scia della Juve, ancora avanti 4 punti. Il 2 a 0 è meritato, anche perché Szczezny non fa...
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SVOLTA TATTICA
La Roma, insomma, risponde alla Juve e al Milan, restando al 2° posto, insieme con i rossoneri, a 4 punti dalla capolista. Saranno le prossime 2 sfide, la prima lunedì 12 dicembre contro la squadra dell'ex Montella e l'altra sabato 17 contro i campioni d'Italia. Gare decisive della stagione in cui i giallorossi, come si è visto nel derby, puntano a giocare per lo scudetto fino al traguardo. Spalletti, cambiando l'assetto a metà della prima parte, si è preso i tre punti. La Lazio ha cominciato meglio la sfida, con personalità e dinamismo. Immobile non ha inquadrato la porta in 2 occasioni e a quel punto è girata la partita. Il 4-1-4-1 ha dato alla Roma più equilibrio. Eliminati i rischi, la ripresa è stata a senso unico. Dzeko ha 2 volte sulla testa la palla per sbloccare il risultato. Dopo il gol di Strootman, con l'ingiustificata gaffe di Wallace, anche l'espulsione del panchinaro Cataldi: il centrocampista ha trattenuto per la maglia proprio l'olandese che, durante l'esultanza, ha tirato un po' d'acqua all'avversario.
PANCHINA INUTILE
Inzaghi, al debutto nel derby, non ha aiuto in campo e nemmeno da chi sta fuori. Male gli esterni alti del tridente, Felipe Anderson peggio di Keita, e spento Biglia davanti a Nainggolan, il top player del match che fa fare una figuraccia a Marchetti quando lo infila da fuori per il 2 a 0. I cambi arrivano in ritardo: Entrano Patric e Lombardi per Biglia e Basta, dal 4-3-3 ecco il 4-2-4 con Keita vicino a Immobile. Spazio A Kishna per Felipe Anderson. Szczesny resta a guardare. Nel recupero l'unica sostituzione di Spalletti: Juan Jesus per Peres. Banti fischia la fine e nessuno ricorderà la sua indecisione al minuto 29, fallo di Biglia su Peres. L'arbitro ha cambiato decisione 4 volte. Ha fatto giocare, ha concesso la punizione, il rigore e alla fine di nuovo la punizione da fuori area. Se ne discuterà, a vuoto. La scelta iniziale, prima dell'intervento di Calvarese, probabilmente era sta quella giusta.
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Il Messaggero