Lazio, da Leiva a Lulic: è il mopmento dei rinnovi

foto Rosi
Lui è un muro, ma bisogna abbattere quello sul suo rinnovo. E’ il momento di decidere il futuro di Leiva, a 32 anni ancora il quinto miglior interditore nei primi...

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Lui è un muro, ma bisogna abbattere quello sul suo rinnovo. E’ il momento di decidere il futuro di Leiva, a 32 anni ancora il quinto miglior interditore nei primi cinque campionati d’Europa. Il brasiliano non invecchia, da due anni alla Lazio sta vivendo una seconda giovinezza. Lo confermano i numeri: Lucas ha registrato una media di contrasti vinti per partita pari a 3,8. Prima di lui, ci sono Idrissa Gueye, Ibrahim Sangarè, Otavio e Wan-Bissaka in questo speciale elenco. Tutta gente ancora ventenne a cui Leiva non ha nulla da invidiare. Anzi, lui continua a correre e pedalare. Ma adesso sono Lotito e Tare a doversi fermare a parlare. Dopo mesi di silenzio e gelo, è fissato un nuovo incontro per il prolungamento. L’ultimo era avvenuto a ottobre, un altro si consumerà nelle prossime ore. Leiva è in scadenza nel 2020, la Lazio si sente comunque forte dell’opzione per un anno a proprio favore, ma adesso deve riallacciare i rapporti col suo entourage. Questa può essere la settimana decisiva, bisognerà superare il solito nodo delle commissioni per la fumata bianca. Insomma lo scoglio economico non riguarda tanto Leiva, ma la sua agenzia. Occhio a non ripetere la vicenda Biglia.

SENATORI
Questione d’eredità. Sono tornati a parlarsi con insistenza nelle ultime ore la società biancoceleste e Bertolucci e Joorabchian, procuratori del centrocampista. Gli stessi in estate avevano fatto fare alla Lazio l’ottima plusvalenza Felipe al West Ham e già allora c’era stata qualche frizione. Adesso si torna a lavorare sulla diplomazia perché nemmeno Leiva vuole andare via. Sta bene a Roma, può rinnovare sino al 2021 o 2022 con un adeguamento a 2,5 milioni più bonus. La sensazione è che l’affare andrà in porto. C’è sia la voglia della Lazio di continuare col brasiliano, sia quella del leader Lucas di rimanere al centro del progetto del club. Inzaghi non può farci a meno, Leiva è l’essenza del centrocampo pure per il futuro. Poi potrebbe essere rimessa nelle sue mani la decisione di chiudere o meno la carriera – secondo i suoi iniziali desideri – al San Paolo. Come Radu, invece, i senatori Parolo e Lulic prolungheranno senz’altro per chiuderla alla Lazio. Non ci sono problemi suoi loro rinnovi, poco importa che Marco sia finito fuori dai titolari.
GLI ALTRI

Cercano risposte Cataldi e Caicedo. Entrambi quest’anno hanno centrato il loro riscatto. Inzaghi ha rilanciato il primo, il secondo si è preso con impegno e gol decisivi sempre più spazio. E pensare che l’ex Primavera in estate sembrava destinato all’ennesimo prestito e l’ecuadoregno all’addio. Si è capovolto il loro destino, ma adesso va deciso. L’agente Riso ha chiesto un appuntamento per Danilo, voglioso di rinnovo con la Lazio. Cataldi percepisce 600mila euro annui, potrebbe essere premiato con un milione comprensivo di bonus. Caicedo invece è in bilico, spera, ma sembrano altre le mosse per l’attacco. Tare vuole svecchiarlo, ha già bloccato Adekanye a parametro zero dal Liverpool e punta dritto su Wesley del Bruges come vice Ciro. A meno che non fosse clamorosamente Immobile a salutare per tornare a Napoli, ma la moglie Jessica vuole tranquillizzare in parte i tifosi: «Amo la Lazio e fosse per me resterei a vita a Roma». Non c’è bisogno di tornare a casa quando hai trovato già fissa dimora.
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Il Messaggero