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Velocità, dribbling secco, guizzi da urlo e classe. Tanta. Julian Brandt è l’ideale per la Lazio di Sarri. Il profilo giusto. Una sorta di Insigne tedesco. Quello italiano che gioca nel Napoli non è facile da agguantare, nonostante l’asfissiante pressing di Immobile. Sono amici, sono inseparabili, ma la Lazio al momento prova ad andare su un’altra strada. Ad indicarla è Tare che studia il piano per arrivare al gioiello del Borussia Dortmund. Una sorta di chiodo fisso che il dirigente albanese ha sin da quando il golden boy di Brema giocava nel Leverkusen insieme all’amico Havertz. Di soldi per arrivare a Julian ne servono tanti. Sul tavolo i cartellini di Correa e Lazzari, ma non è escluso che si possano ricavare altri denari da altre cessioni. Per arrivare al “tuttocampista” tedesco servono tra i 25 e i 30 milioni di euro. Non pochi, per Lotito sarebbe l’acquisto più costoso della sua era. Non è facile. Il club di Dortmund, dopo aver speso 25 milioni di clausola rescissoria nel 2019 e dopo due anni di alti e bassi, si è deciso a venderlo, ma senza rimetterci.
CONTATTI FREQUENTI
La Lazio si muove su una corda sottilissima. Brandt piace parecchio a diverse squadre, l’Arsenal è tra queste. Un avversario pericoloso perché gli inglesi devono rifare la squadra e hanno soldi. Ma c’è un piccolo vantaggio che si è concretizzato proprio qualche giorno fa. Tare infatti si è mosso per tempo, ha avviato i contatti con Jurgen Brandt, un allenatore di calcio, ma soprattutto il manager del figlio. Inizialmente, il papà non vedeva di buon occhio questa situazione legata ad un eventuale trasferimento in Italia, non per la società biancoceleste, ma perché non volevano lasciare Dortmund. Una volta intuito che per il Borussia non era un intoccabile, allora qualcosa si è mosso. In più l’avvento di Sarri ha fatto il resto. Jurgen Brandt è anche un tecnico che lavora sul campo, ed ha una incredibile stima nei confronti del tecnico toscano. Il padre è convinto che sotto la guida di un allenatore come il toscano, il figlio Julian potrebbe tornare a splendere come ai tempi di Leverkusen. Da quando veste il giallonero non ha mai toccato quei picchi.
SOLDI E DECRETO
Un pizzico di delusione per le ultime due stagioni non manca.
Il Messaggero