Lazio, Patric: «Mi sento bene. Sarri determinante per il mio rinnovo»

Ieri dal 1’ al centro della difesa contro il Dekani. Oggi ai box per la seduta mattutina. Continua l’altalena tra palestra e campo per Patric, reduce dal rinnovo fino...

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Ieri dal 1’ al centro della difesa contro il Dekani. Oggi ai box per la seduta mattutina. Continua l’altalena tra palestra e campo per Patric, reduce dal rinnovo fino al 2027 con la Lazio, e terzo a presentarsi in conferenza stampa in questo ritiro di Auronzo di Cadore dopo Felipe Anderson e Cataldi.

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Sette anni fa la tua prima volta qui, ora hai rinnovato. Quanto sei orgoglioso?

«È un orgoglio. Mi sento bene con il gioco di mister Sarri e cercherò sempre di fare il massimo per portare la maglia della Lazio più in alto possibile».

Quanto è stato importante Sarri per il tuo rinnovo?

«È stato fondamentale, ha fatto scattare qualcosa di nuovo in me. Mi ha fatto avere la voglia di allenarmi tutti i giorni dopo un anno difficile tra problemi personali e Covid. Mi ha fatto tornare la gioia di giocare a calcio».

Ti piace la nuova Lazio che sta nascendo?

«Ci sono tanti ragazzi con grande voglia di lavorare. Mi piace chi vuole lavorare tutti i giorni. Chi sta da tanti anni qui sa cosa significa indossare la maglia della Lazio e deve farlo capire ai nuovi».

Cos'è cambiato in te per crescere così anno dopo anno?

«La verità è che io cerco sempre di dare il massimo e crescere come persona e giocatore e arrivare a quell'esperienza che serve per essere più maturo in campo. Poi è un piacere aiutare la squadra giocando di più».

Senti la fiducia della gente laziale? E un parere sui nuovi...

«Il calcio è così, ci vedono tante persone e se non si gioca bene arrivano le critiche. Le accetto quando non faccio bene, perciò è un piacere sentire fiducia in questo momento positivo e speriamo che quest'anno andrà ancora meglio. I nuovi li vedo bene. Romagnoli sta curando una pubalgia, ha una grande voglia di essere qui ne abbiamo parlato anche in vacanza. Casale ci può dare una grande mano. Mario l'ho visto giocare, ma è un giocatore forte».

Nello specifico, cos'ha fatto Sarri per te?

«In primis il suo tipo di gioco che mi appartiene. Io ero abituato al 4-3-3 stile Barcellona spostando la palla da dietro aggredendo subito l'avversario. Poi mi ha capito a livello mentale».

Sui gol presi lo scorso anno...

«Fino a Natale lo scorso anno abbiamo preso tanti gol, ma siamo tutto un blocco. Anche l'attacco difende, mister Sarri vuole la pressione alta e se saltano due linee sono problemi e siamo in inferiorità».

È uno stimolo avere tanti spagnoli in squadra?

«Qui cerchiamo sempre di parlare italiano per far apprendere velocemente i nuovi. Pedro? Non ho parole. Quando ero piccolo lo andavo a vedere tutte le domeniche al Barcellona. Guardiola se lo portò dal Barcellona B e face benissimo. Ha un'umiltà incredibile a volte sembra lui il bambino quando gioca».

Come ti senti fisicamente?

«Ho un problema al ginocchio, una iperestensione. Adesso devo cercare di non prendere pillole e riuscire a stare meglio. Nulla di grave, ma quando faccio un passaggio mi fa male. Ho saltato un giorno, meglio così. Non sono un leader, ci sono 5 giocatori forti dietro. Mi devo guadagnare il mio posto, siamo tutti uguali».

Obiettivi stagionali?

«Senza dubbio la nostra lotta è arrivare tra le prima quattro. Ci sono buone squadre, ma puntiamo in alto. Anche per la società è fissato l'obiettivo, siamo pronti mentalmente. Questo è l'obiettivo principale».

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Il Messaggero