Lazio: in attesa di Nani, Inzaghi non cambia

Lazio: in attesa di Nani, Inzaghi non cambia
 Va di corsa, va di fretta. Domenica di nascosto era già in palestra. Ieri non era il primo allenamento, Nani è già in fomento. Dribbla anche...

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 Va di corsa, va di fretta. Domenica di nascosto era già in palestra. Ieri non era il primo allenamento, Nani è già in fomento. Dribbla anche l’ultimo infortunio e si catapulta sull’Olimpico. Vuole esordire, non è al top, ma sarà difficile per Inzaghi farglielo capire: «Ho visto gente piangere di fronte alle strigliate di Ferguson, io e Giggs ne abbiamo ricevute tante – rivela l’ex compagno Rooney a Talksport – e poi reso al massimo. Solo su Nani non sortivano alcun effetto». Questo portoghese dev’essere proprio un bel tipetto. Basti riavvolgere il nastro e sentire anche Sir Alex: «Potenzialmente sembrava più forte di Ronaldo, ma il suo problema è sempre stata la testa». A quasi trentun’anni però forse s’è desta, Nani non vuole più solo stupire con la sua gamba lesta. Intanto ecco il sette dell’amico Cristiano sulla maglia: «Una scelta particolare – ammette il responsabile marketing Canigiani – ma sta già andando a ruba». Figuriamoci quando si gonfierà a suon di capriole di capoeira. Anche in quest’esultanza c’è il sapore di Klose d’altri tempi, ma al momento Nani farebbe bene a non seguire certi esempi. Il suo ginocchio è quasi guarito, ma non è proprio il caso di sottoporlo adesso a questo gesto ardito. Fra oggi e domani il portoghese dovrebbe iniziare anche a lavorare col gruppo, ma deve prima rimettersi in pari. A Valencia aveva sostenuto solo un piccola parte della preparazione estiva prima dell’infortunio del 25 luglio. Da allora tante terapie per far rientrare la distorsione, Nani dunque deve ritrovare la condizione. 

FORMA
Sarà difficile vederlo contro il Milan in campo, ma il portoghese sogna una corsa contro il tempo. Inzaghi non vorrebbe rischiarlo, anche perché l’anno scorso s’erano palesati diversi problemi muscolari a tormentarlo. Con allenamenti così precari, Nani ancora si esporrebbe a nuovi calvari. Tuttavia il tecnico da oggi lo osserverà per tutta la settimana, poi deciderà se convocarlo per la sua prima. Al massimo ogni discorso verrebbe rinviato di quattro giorni, c’è l’esordio in Europa col Vitesse a far scovare altre motivazioni. Nani non vede l’ora di farsi ammirare dai suoi nuovi tifosi, i brasiliani oggi gli spiegheranno quanto sono calorosi e pretenziosi. Ma il suo sudore nei due giorni di riposo dei compagni fa capire come Nani non sia certo venuto nella capitale a fare i bagni. S’è persino accordato col ct Fernando Santos per esimersi dagli impegni della Nazionale lusitana contro Far Oer e Ungheria e ritrovare la forma a Roma fra l’erba e la Foresteria. Già perché Nani sta ancora cercando casa, sarà la moglie Daniela Martins ad avere l’ultima parola, non deciderà da solo. Qualcuno già ironizza: «Andrà a Ponte Mammolo». 
SPERANZA

C’è chi già freme per ammirarlo contro il Milan, tutta la Serie A è curiosa di vederlo all’opera. Perché la sua fama lo precede, poi però bisognerà vedere di cosa è davvero ancora capace il suo piede. I numeri restano dalla sua parte: nonostante diversi acciacchi negli ultimi due anni, 99 match all’attivo tra club e nazionale. Dodici gol e altrettanti assist al Fenerbahce in 45 apparizioni, 26 totali in Spagna con cinque reti e otto passaggi vincenti. In mezzo 26 presenze e nove centri nella galoppata alla vittoria dell’Europeo in Francia nell’estate del 2016. Insomma Nani resta devoto al divino assist, ma guai a regalargli una palla sotto porta, 81 volte in carriera l’ha sempre rotta. Immobile intanto si frega le mani pensando a suoi passaggi, Inzaghi invece all’idea di rivedere finalmente fantasia e imprevedibilità sulla trequarti. E’ ossigeno puro Nani, visto che Felipe non respira sulla fascia ormai dal 31 luglio, dopo l’amichevole col Leverkusen. Il brasiliano sta lavorando sodo per superare la fastidiosa tendinopatia, dovrebbe rimettersi a correre nella terza settimana di settembre. Ci proverà per il Sassuolo, ma è forte il rischio di rivederlo addirittura dopo la seconda sosta, il 14 ottobre con la Juve. Sino ad allora non ci si potrà muovere dal 3-5-2, sperando che per sbirciare il 4-2-3-1 o l’albero di Natale non bisogni attendere l’asinello e il bue.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero