Il gol all’Olimpico lo ha tenuto in serbo. Vuole tornare profeta in patria, Milinkovic vuole far vedere chi è diventato ai suoi connazionali. Domani sera a Roma per...
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è già un gigante, il classe ‘95, fresco fresco di prima chiamata tra i grandi serbi e in attesa dell’ultima per i Mondiali. Al momento Sergej e Ljajic si son lasciati al 73’ dell’amichevole contro la Corea del Sud: un cioccolatino, l’assist di Milinkovic per l’ attaccante granata per l’1-1 finale, prima del ritorno nella capitale per il derby. Due prestazioni un po’ incolore, dopo le fatiche d’Oriente, contro i giallorossi e la Fiorentina, domenica scorsa però Milinkovic ha risfoderato le sue armi dalla fondina.
FUTURO
Adesso è il momento di tornare a trascinare la Lazio all’Olimpico. Complice il rinvio con l’Udinese, la vittoria manca addirittura dal 22 ottobre col Cagliari. E Milinkovic deve ancora trovare il primo centro casalingo. Se la formazione biancoceleste, infatti, è imbattibile in trasferta è anche perché Sergej è lo specialista. Cinque reti realizzate, tutte lontano da Roma. Ma lui da qui al momento non si muove: «Guai a distrarre Milinkovic e Lazio in questa grande stagione – tuona subito l’agente Kezman per stoppare i rumors – ed è inutile oggi parlare di qualsiasi tipo di trasferimento...». A Marassi in tribuna c’erano di nuovo gli osservatori del Manchester United, estasiati da quei dieci minuti di genio (gol e assist) finale. In Spagna ecco pure la pista Barcellona, ma per la Lazio Sergej è un gioiello da 100 milioni. Poco importa che ne siano stati versati 9 nelle casse del Genk per annullare la clausola del 50% sulla futura rivendita. Lotito lo ha già blindato col prolungamento, anche in Italia (non solo l’Inter la scorsa estate) tanti promettono follie oltre il semplice corteggiamento: «La Juve non ha i soldi per prenderlo – giura tuttavia in giro, il presidente – e non me lo ha mai chiesto».
LA RIVELAZIONE
Eppure era stato il fratellino Vanja a rivelarlo: «Sergej vuole andare solo alla Juve». Così la Torino rivale non può certo augurarsi d’essere la sua rampa di lancio. C’è chi dice che un’offerta monstre potrebbe già essere recapitata a gennaio, ma la Lazio almeno sino al 30 dicembre (sfida con l’Inter a San Siro) respingerà ogni brusio. Oggi Inzaghi confermerà la formazione vista con la Samp (Bastos compreso, nei tre in difesa), con Milinkovic, Parolo e Leiva a centrocampo, Lulic e Marusic sugli esterni e Luis Alberto a supporto d’Immobile. Ma Sergej dovrà abituarsi pure a una nuova vita da mediano se, a gara in corsa, il mister dovesse rilanciare Felipe nel 3-4-1-2 come in Europa: «Anderson e Wallace presto saranno al top – conferma il dottor Rodia – e la prossima settimana rientreranno in gruppo anche Di Gennaro e Nani». Ai ritorni laziali, battiamo le mani. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero