Una Lazio veloce, organizzata e cattiva. E che attacchi senza avere paura di scoprirsi. Pioli studia le mosse anti-Bayer Leverkusen. Serve una scossa radicale. Serve la squadra...
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TRE PUNTE E IL JOLLY
Il modulo che predilige Pioli è il 4-3-3, l'assetto classico che dà più serenità e consapevolezza ai giocatori della Lazio. Intoccabile o quasi il reparto arretrato, resta da lavorare su tutto il resto. Prima cosa: serve una manovra offensiva precisa e costante, alla quale partecipino tutti i giocatori, dalla difesa all'attacco. E' stato uno dei segreti della passata stagione, un piccolo tallone d'Achille di questa prima fase del ritiro. L'anno scorso la squadra cominciava ad attuare la fase difensiva già con Klose e i due esterni, cosa che si è appena intravista nelle amichevoli giocate e in buona parte della finale con la Juve. Col Bayer il tecnico non vorrà vedere più una Lazio slegata e allungata in ogni reparto. Da questo punto di vista il rientro di Parolo sarà fondamentale, ma servirà anche un Biglia in migliori condizioni.
La forte tentazione dell'allenatore è inserire Milinkovic-Savic al posto di Lulic in un centrocampo formato anche dal tandem Biglia-Parolo. Il giovane serbo è una mezzala che ha forza e potenza, che contrasta senza timore e che potrà dare il cambio di passo quando serve, visto che di qualità ne ha tanta. La strategia è come sempre attaccare sulle fasce, con Candreva e Felipe Anderson, creando spazi per Klose e gli inserimenti di Parolo e di Milinkovic-Savic, provando anche a sfruttare i tiri dalla distanza, altra ottima dote del neo-laziale.
I TREQUARTISTI
L'altra idea da non sottovalutare, e che Pioli ha spesso adottato l'anno scorso, è l'assetto con mezzale e trequartisti che non danno punti di riferimento. In sostanza, il 4-2-3-1 o 4-1-4-1, assetto che dà sfogo alla fantasia. E qui, oltre a Milinkovic-Savic, che in questo caso potrebbe essere in ballottaggio con Parolo davanti alla difesa, potrebbe esserci un bella opportunità anche per l'altro nuovo acquisto Ricardo Kishna. L'olandese verrebbe schierato al fianco di, Candreva e Felipe Anderson nella linea dei trequartista dietro la punta che, per il modulo e l'esigenza tattica, potrebbe anche essere Djordjevic. L'ex Ajax, grazie alle sue caratteristiche, per velocità e tecnica, potrebbe infatti rappresentare l'ideale per questo tipo di gioco.
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Il Messaggero