Lazzari o Marusic, i dubbi di Inzaghi corrono sulla fascia

fotonotizia ROSI
Può consumarsi la rivincita. Vai Jony, dimostra la tua parola: «Da dicembre a oggi sono cresciuto molto in difesa. In Italia il calcio è più tattico e...

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Può consumarsi la rivincita. Vai Jony, dimostra la tua parola: «Da dicembre a oggi sono cresciuto molto in difesa. In Italia il calcio è più tattico e si corre molto di più rispetto alla Spagna. Con il nostro 3-5-2 corriamo tanto sulle fasce. Questo è un modo di giocare che non avevo mai provato così tanto in carriera, hai sempre la responsabilità di tornare indietro». Il concetto glielo ha inculcato ancora di più ieri Inzaghi a Formello. L’esterno spagnolo dovrà sempre guardarsi le spalle da Candreva, quasi sicuramente suo diretto avversario. Moses dovrebbe scendere a gara in corso, Inzaghi potrebbe rispondere con Lukaku a quel punto. L’assenza di Lulic per infortunio spinge il tecnico a dare fiducia a Jony, nonostante quel terribile errore su D’Ambrosio all’andata che costò l’1 a 0. Ironia del destino, ultimo ko prima di 18 risultati utili di seguito. Simone non vuole assolutamente interrompere questo cammino, specie in quella che è diventata a tutti gli effetti una sfida scudetto. Per questo ieri si è concentrato su ogni dettaglio. Magari mandando in confusione persino l’avversario. 

IDEE 

A vedere le ultime prove tattiche, paradossalmente ora è Jony sicuro del posto, il titolarissimo Lazzari e Marusic si contendono l’altro, ma forse è solo un abbaglio. Forse Inzaghi ha solo voluto testare lo spagnolo contro l’ex Spal sulla sua fascia per simulare il duello in campo con Candreva. Manuel era infatti nella formazione non fratinata, ma sembra difficile che Inzaghi possa rinunciarci davvero stasera. Lazzari è una freccia appuntita, poco importa che Marusic abbia fatto molto bene a Parma. Poco importa persino che ci sia uno fisico come Young a destra. Questo in realtà aveva aperto un ballottaggio col montenegrino alla vigilia, ma Simone sembra comunque più orientato a puntare tutto sulla corsa. A non plasmarsi troppo in base all’Inter, ma ad affidarsi alla formazione da sempre titolare nella sua testa: «Il mister è una leggenda – chiosa Jony a Marca – e lo amiamo tutti per come allena. Non è una coincidenza la Lazio così in alto in classifica, ma il risultato di lavoro, dedizione e un po’ di fortuna. Non sentiamo pressioni d’alta quota. Il nostro obiettivo rimane la Champions, ma la nostra idea di gioco può rivelarsi l’arma in più contro Juve e Inter».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero