Sguardo posseduto, i guantoni tremano ancora: «Marchetti deve ritrovare tranquillità», giura Pulici, storico portiere dello Scudetto del '74. ...
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Magari stasera Federico completerà anche l'ultima rinascita biancoceleste. La prima iniziò proprio dopo aver spezzato le catene (fuori rosa) di Cagliari: «Ringrazio la Lazio. E' la fine di un incubo», diceva appena sbarcato a Fiumicino. Anche allora, ormai tre anni fa, non era stato affatto facile ritrovare tempi e misure della porta. Marchetti aveva pagato dazio nelle prime uscite biancocelesti: le gambe traballavano, le mani pure. Non s'era scoraggiato: «Devo solo giocare e ritrovarmi». Così era risorto in volo. Adesso, dopo i sei mesi da incubo della scorsa stagione, è di nuovo in fase di decollo. A Firenze ha salvato la Lazio, a Verona s'è mostrato reattivo su una capocciata. Federico ora torni a tuffarsi con più sicurezza nelle uscite. Ci sta lavorando giorno e notte con Grigioni. Non è ancora SuperMarchetti, ma non escludete il ritorno.
LA RINASCITA
E' il momento di planare ancora. E, toh, chi si rivede? Il Cagliari. Dopo l'addio al veleno, Marchetti è diventato autentica bestia nera: dal suo sbarco a Roma, appena tre punti (una sola vittoria) per i suoi ex compagni, 10 gol subiti con la Lazio. Che, a sua volta, ne ha incassati 5 - in sei giornate – da quando Federico è rientrato fra i pali in questa stagione: porta inviolata col Palermo e con la Fiorentina. Adesso serve solo una benedizione: un maledetto acciacco muscolare lo aveva messo ko nelle prime tre uscite, Marchetti ha ancora qualche problema posturale. A condizionarlo è sempre lo spauracchio di una ricaduta. Il portierone, stavolta però, non ha più intenzione di deprimersi. A 31 anni, il dolore lo ha già forgiato abbastanza, intravede un ultimo orizzonte azzurro: Conte a inizio stagione gli ha ridato una speranza, Federico si sente ancora fratello d'Italia.
LA FESTA
Il Cagliari per tornare a volare, ma anche a segnare: Klose vede i sardi e si riscopre bulimico di gol. E che dire di Lulic? Stasera festeggerà le 100 partite in Serie A con la maglia biancoceleste, giovedì ha centrato la seconda rete consecutiva in trasferta a Verona. I rossoblù sono la sua principale vittima sacrificale: già una doppietta nel curriculum. Non c'è due senza tre per illuminarsi di Lulic. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero