Piede magico, genio unico. Come Luis non c’è nessuno. E non è più questione di gusto, sono i numeri a portare in alto il suo talento. Undici assist...
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FANTASIA AL POTERE
La fantasia conta più della forza. Con l’ingegno la Lazio ha centrato con la Juve l’impresa e adesso vuole trovare l’ottava vittoria consecutiva in Serie A. Sette mesi fa Luis Alberto prese palla al limite e trafisse dopo mezz’ora Cragno con un rasoterra. Poi sigillò la partita con l’assist per Correa nella ripresa. Un cioccolatino sulla linea, guidato col telecomando sino in porta. In questa stagione non ha mollato per un attimo la regia, eppure lo snobbano in Spagna: «Andare a Euro 2020 è un mio obiettivo, ovviamente. Voglio far parte della rosa della Nazionale agli Europei, darò tutto me stesso, ma la scelta non dipende da me. Sarà Luis Enrique a decidere chi saranno i convocati. Alla Lazio mi sento apprezzato. Vivendo lontano dalla Spagna è stato più difficile raggiungere lo stesso clamore che hanno altri giocatori, ma sento di avere la stima della società e dei miei compagni. È questa la cosa importante». Eppure in passato per questo Luis Alberto rifletteva se tornare a Siviglia: «In estate non siamo mai stati vicini all’addio. Ho ancora due anni di contratto con la Lazio, ma nel calcio non si sa mai. Per ora sto bene qui e non voglio pensare a nient’altro. Già la scorsa estate si è parlato troppo e mi sono dovuto scervellare più del dovuto. Voglio solo godermi il momento, poi si vedrà. Sarà la società a decidere se vendermi o farmi restare». Senza dubbi, avanti e prolungare.
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Il Messaggero