Luis Alberto fissa il doppio obiettivo: Champions ed Europeo. «Ora dipende solo da Luis Enrique»

foto Rosi
Piede magico, genio unico. Come Luis non c’è nessuno. E non è più questione di gusto, sono i numeri a portare in alto il suo talento. Undici assist...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Piede magico, genio unico. Come Luis non c’è nessuno. E non è più questione di gusto, sono i numeri a portare in alto il suo talento. Undici assist realizzati prima di gennaio, dietro di lui (Pellegrini a 6) il vuoto, nessuno in serie A era mai riuscito a fare meglio a questo punto. Se Immobile porta un gol dietro l’altro alla Lazio, il merito è anche e sopratutto di questo spagnolo d’oro, trattenuto da Inzaghi a tutti i costi (c’era il veto sulla sua cessione, non su quella di Milinkovic) in sede di rinnovo. Perché Luis Alberto è il Mago che lega il gioco, senza di lui non esiste la Lazio. Lo si è visto pure a Rennes, dove il numero 10 ha giocato col freno a mano tirato per non disperdere troppe energie in vista del campionato. Inzaghi lo aveva consigliato, Luis Alberto è troppo fondamentale per la Champions, la Lazio domani non può permettersi di ritrovarlo stanco nello scontro diretto. Fu proprio lui a dare una svolta a Cagliari l’anno scorso. L’11 maggio furono prove di Coppa Italia, stavolta i biancocelesti vogliono prendere invece il volo in classifica. Vogliono dimenticare in fretta e furia l’addio anticipato all’Europa, riprendersi a fine anno con gli interessi quella che conta. D’altronde è l’imperativo posto dalla società, senza se e senza ma. E allora, col baricentro basso, in Sardegna Luis Alberto è pronto a tornare in versione Rivera, magari stavolta riuscendo a sbloccarsi sotto porta. 

FANTASIA AL POTERE

La fantasia conta più della forza. Con l’ingegno la Lazio ha centrato con la Juve l’impresa e adesso vuole trovare l’ottava vittoria consecutiva in Serie A. Sette mesi fa Luis Alberto prese palla al limite e trafisse dopo mezz’ora Cragno con un rasoterra. Poi sigillò la partita con l’assist per Correa nella ripresa. Un cioccolatino sulla linea, guidato col telecomando sino in porta. In questa stagione non ha mollato per un attimo la regia, eppure lo snobbano in Spagna: «Andare a Euro 2020 è un mio obiettivo, ovviamente. Voglio far parte della rosa della Nazionale agli Europei, darò tutto me stesso, ma la scelta non dipende da me. Sarà Luis Enrique a decidere chi saranno i convocati. Alla Lazio mi sento apprezzato. Vivendo lontano dalla Spagna è stato più difficile raggiungere lo stesso clamore che hanno altri giocatori, ma sento di avere la stima della società e dei miei compagni. È questa la cosa importante». Eppure in passato per questo Luis Alberto rifletteva se tornare a Siviglia: «In estate non siamo mai stati vicini all’addio. Ho ancora due anni di contratto con la Lazio, ma nel calcio non si sa mai. Per ora sto bene qui e non voglio pensare a nient’altro. Già la scorsa estate si è parlato troppo e mi sono dovuto scervellare più del dovuto. Voglio solo godermi il momento, poi si vedrà. Sarà la società a decidere se vendermi o farmi restare». Senza dubbi, avanti e prolungare. 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero