Novembre, Luis Alberto s’accende in un istante. Ottavo minuto, tiro al volo. C’è la ribattuta sulla linea di Ferrari, ma per fortuna s’avventa Parolo come...
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DIPENDENZA
A fine 2018 Luis Alberto si laureò con 18 assist e ben 12 gol fra campionato e Coppe. Sono le reti a fare la differenza rispetto a quella stagione. Va considerato però il suo arretramento in questo confronto. Allora era un trequartista puro, adesso è una mezz’ala che lega il gioco. Così lo spagnolo è fermo ancora al primo centro nell’ultimo derby di settembre pareggiato. Luis Alberto però può e deve fare meglio in questo senso, deve mirare e centrare lo specchio. Magari ci riuscirà proprio domenica contro il Sassuolo, anche se ogni suo assist vale già come un gol bello e buono. I suoi tocchi hanno contribuito ben 11 volte ai centri della Lazio. Non solo. Se i biancocelesti dipendono dalle reti d’Immobile per far risultato, da Luis Alberto non possono proprio prescindere le idee e il gioco. Ecco perché Inzaghi si è impuntato sulla sua permanenza (e lui sta comprando casa vicino l’Olgiata) in sede di rinnovo a giugno. Guarda caso in Europa la Lazio ha sempre pagato il suo mancato utilizzo: Luis Alberto è rimasto appena 69’ in campo e, in 37’ contro il Rennes, grazie a un suo assist, è arrivato l’unico risultato positivo. Ora la Champions dipende da un altro suo incantesimo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero