Una maglia per l’attacco o all’attacco di una maglia. È già ripartita la corsa. Riecco Caicedo a rovinare i piani per il Milan di Luis Alberto e Correa....
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NOSTALGIA
L’avevamo lasciato con la Spal, regista sulla trequarti e autore di assist. Galvanizzato, con lo spirito giusto trasmesso a tutta la Lazio. A Reggio Emilia forse è mancato il suo veleno. E persino il suo graffio: spettacolare il filtrante per Immobile, dopo una meravigliosa personale azione, condita da tunnel e protezione assoluta del pallone. Non molto tempo fa i tifosi lo fischiavano, adesso non vedono l’ora di rivederlo. E ieri i bambini dell’istituto Comprensivo Artemisia Gentileschi lo hanno rispedito con il sorriso sul prato. Perché Caicedo non sarà un fenomeno, ma con l’impegno ha per esempio fatto sentire meno nostalgia del fantasma Luis Alberto. Col Sassuolo proprio lo spagnolo ha però dato qualche segnale di risveglio, per questo adesso col Milan ripartirà il principale ballottaggio. Inzaghi considera Correa l’uomo più decisivo dalla panchina (10 ingressi), rimane dietro nella gerarchia, il numero 10 e Felipe dovranno lottare per la “vera” maglia. Partono alla pari perché negli ultimi big match hanno fallito entrambi: Luis Alberto con la Roma, Caicedo con l’Inter. Adesso arriva il Milan e oggi partirà la vendita dei tagliandi: «Confidiamo in una grande cornice di pubblico», l’appello della società. E’ partito il conto alla rovescia, insieme al ritorno in gruppo (domani salterà l’amichevole con la Cavese) di Caicedo la prossima settimana. Pure il recupero graduale di Milinkovic verrà gestito, ieri a Formello invece si è rivisto coi compagni Radu. Il 25 dovrà vedersela con Suso, grande amico di Patric: «Voglio battere il suo Milan perché si parla troppo del fatto che non vinciamo con le grandi».
CASO ZARATE, ASSOLTO TARE
La Lazio esulta in tribunale, in particolare il segretario Calveri e il ds Tare: assolti per falsa testimonianza, non dovranno essere riconosciuti gli ultimi tre mesi di stipendio (900mila euro) a Mauro Zarate. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero