​Lazio, Leiva: «Champions? Presto per parlarne. Inzaghi è un simbolo»

Lazio, Leiva: «Champions? Presto per parlarne. Inzaghi è un simbolo»
Rallenta, ma non si ferma. Lucas Leiva tiene duro. Il centrocampista della Lazio è alle prese con una sospetta lesione alla coscia sinistra, ma indica la strada verso la...

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Rallenta, ma non si ferma. Lucas Leiva tiene duro. Il centrocampista della Lazio è alle prese con una sospetta lesione alla coscia sinistra, ma indica la strada verso la Champions League:


Ambizione. «Se sta nascendo una Lazio da Champions? Speriamo di sì. Siamo alla prima settimana di lavoro. Dobbiamo stare tranquilli e qui possiamo lavorare bene. Con i nuovi la squadra è più forte. Non dobbiamo pensare troppo avanti, ma prepararci bene».

Sergej. «Milinkovic è importante per noi. In tante partite ha fatto la differenza. Dobbiamo concentrarci su quelli che sono qua. Finché è qui sempre sarà un giocatore importante. Tante squadre lo vogliono».

Infortnio. «Ho avuto un problema alla coscia desta, ancora devo aspettare una valutazione più concreata, ma non penso sia niente di grave. Aspetterò il responso».

Gap. «Sono mancati i punti, non l’esperienza. Ci sono stati momenti del campionato in cui c’era la chance di stare tra i primi posti. Due anni fa è andata come sappiamo. Non dobbiamo guardare troppo avanti, ci può togliere tanta energia. Dobbiamo lavorare, stare bene fisicamente e mentalmente. L’ambiente è buono. In questo modo possiamo cominciare il campionato e capire dove possiamo arrivare. Se parliamo troppo presto, non ha senso».

Scelta. «Dopo 10 anni al Liverpool è stata una delle scelte più importanti della mia vita venire alla Lazio. Mi sono trovato benissimo a Roma, anche la mia famiglia. Spero che anche per la Lazio sia stato così».

Mentalità. «E’ troppo presto per fare un’analisi. Ora è importante che i nuovi si sentono bene e capiscono come giochiamo. Dopo la partita con l’Inter, abbiamo sbagliato delle partite e speriamo di non ripeterle».

Allenatore. «Il mister è il simbolo della Lazio. E’ qui da tanti anni. Ha creduto nelle mie qualità e mi ha dato l’opportunità di giocare. Averlo un anno in più con noi ci permette di continuare il lavoro».

Coppe. «In ogni competizioni cerchiamo di vincere, altrimenti non ha senso cominciare. Vale per la coppa Italia, il campionato e l’Europa League, dove due anni fa abbiamo fatto un bel percorso».

Griglia di partenza. «Dobbiamo aspettare ancora. E’ troppo presto. Pensiamo a lavorare bene. Quando si comincerà, vedremo a che livello siamo. Abbiamo una squadra forte per stare sempre lì per stare tra le prime cinque».

Rivalsa. «Non mi fa rabbia l’Atalanta, perché ha meritato la Champions. Dobbiamo analizzare, speriamo di fare meglio».

Aspettative. «Spero di vincere anche per il terzo anno. Il mio ruolo è importate per la squadra. Se la squadra va bene, il mio è un ruolo importante».


Esperienza. «Bisogna sempre imparare dagli errori. Ogni anno la squadra lavora insieme e si migliora. Lo scorso anno abbiamo fatto una bella coppa Italia, ma in campionato volevamo fare di più. Speriamo bene». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero