Lazio, troppi infortuni: sotto accusa la gestione sanitaria

Lazio, troppi infortuni: sotto accusa la gestione sanitaria
Tanta croce, poca delizia. Meno di un mese dall’avvio della stagione e la Lazio sembra ancora essere nel limbo della ripresa post-lockdown. Poco reattiva e brillante, a...

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Tanta croce, poca delizia. Meno di un mese dall’avvio della stagione e la Lazio sembra ancora essere nel limbo della ripresa post-lockdown. Poco reattiva e brillante, a tratti svogliata, stanca e piena d’infortunati e di claudicanti. La sfortuna, come al solito, ci ha messo lo zampino, come nel caso di Luiz Felipe e Marusic. I due hanno avuto incidenti durante le partite, il brasiliano nell’amichevole di un mese fa a Frosinone con un’entrata scellerata del cipriota Kastanos, mentre Marusic distorsione alla caviglia nella gara con l’Inter di due settimane fa. Il montenegrino ha recuperato a tempi di record, anche se, vedendolo muoversi a Marassi, non sembrava in gran forma anzi dava la sensazione di stare molto attento e cauto nella corsa. Insomma, non era il Marusic che da solo ha asfaltato il Cagliari alla prima giornata. 


INTOLLERABILE KO 

Ma in un rientro dopo un’assenza è un atteggiamento anche normale. Quello che non è normale è quanto accaduto a Radu e subito dopo a Bastos nella sfida con l’Inter. Due incidenti, soprattutto quello capitato al romeno che si dovevano evitare. Va bene il sacrificio e l’essere a disposizione della causa, ma in quel caso forse si è oltrepassato il limite. Primo perché il centrale aveva accusato il fastidio durante la settimana, un’allerta ben specifica, secondo perché il suo infortunio ha scatenato una serie di eventi che hanno messo in difficoltà tutti. E che la Lazio (costretta a metterlo fuori lista), considerata l’importanza del giocatore, rischia di pagare più del dovuto. Senza tener conto di quanto è capitato a Bastos, entrato quasi a freddo per sostituire Radu, poi stirato. Ma quello che più fa riflettere è che dietro c’era Vavro, non convocato per la gara con l’Inter in quanto infortunato (si è tirato indietro lui?), ma poi tre giorni dopo giocava 121 minuti con la sua nazionale in una gara tiratissima che valeva la finale per Euro 2020. Una gestione quanto meno bizzarra, vedendo quel che è successo. Lazzari si è fatto male in nazionale e Pereira è alle prese con l’influenza. Serve un immediato cambio di rotta non solo nell’atteggiamento dei giocatori in campo ma anche nella gestione e prevenzione degli infortuni, anche perché la Lazio l’anno scorso, prima del blocco, era stata la più brava di tutti. 

 

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Il Messaggero