Strakosha sogna la notte d’Angelo (Peruzzi) contro Ronaldo, Dybala e Higuain

Thomas Strakosha
Attesa snervante. Stavolta ancora di più rispetto al solito. La Juve per Strakosha non è mai una partita come le altre. Per il blasone, per quello che rappresenta in...

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Attesa snervante. Stavolta ancora di più rispetto al solito. La Juve per Strakosha non è mai una partita come le altre. Per il blasone, per quello che rappresenta in Italia e in Europa, ma soprattutto per gli attaccanti, tra i più bravi e forti del mondo. Per il giovane portiere biancoceleste un esame che vale quasi quanto una laurea. Tenere inviolata la porta laziale per la terza gara consecutiva è un piccolo primato che ancora non ha raggiunto in stagione e riuscirci contro i bianconeri varrebbe doppio, se non il triplo. L’ansia cresce e quando ci sono partite del genere, il ragazzo albanese tira fuori la grinta e una voglia di lavorare fuori dal comune. Non basta l’allenamento a Formello, Thomas in periodi così, si porta pure il lavoro a casa, grazie a una stanza speciale che si è costruito in una parte della villa dell’Olgiata e dove spesso approfondisce il lavoro, soprattutto sui riflessi. Il suo cruccio è fare meglio nelle uscite, perfezionare i tempi d’anticipo nei cross, la velocità d’esecuzione e l’elasticità quando lascia la linea di porta. 

CONTO IN SOSPESO 

Tra qualche giorno, Ronaldo e Higuain a parte, si ritroverà davanti Dybala. L’attaccante argentino spesso ripensa al rigore che Thomas gli parò al novantesimo nell’ottobre del 2017. Una prodezza che consentì alla Lazio di vincere a Torino dopo quindici anni di sconfitte. Per la Joya, Strakosha è quasi un tabù, non solo per quel famoso rigore, anche per due parate strepitose che il portiere albanese fece sempre si di lui nella Supercoppa di due anni fa. Pure quelle furono decisive per la conquista del trofeo, il primo da assoluto protagonista. Con questi dolci ricordi e con la giusta tensione, l’estremo difensore biancoceleste si avvicina alla sfida di sabato. Con il portiere ci sarà pure Luis Alberto che dopo due giorni di riposo, ieri è tornato ad allenarsi. Ma su di lui non c’è mai stato alcun allarme serio. Niente da fare per Patric (unico vero intoppo) Lukaku e Berisha. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero