Lazio, Ciro Immobile e la sfida di superare i venti gol

Ciro Immobile
Il gol all'ultimo minuto segnato contro il Crotone gli ha restituito ossigeno. Stava iniziando a boccheggiare, sette turni senza gol sono un'infinità. Ha sofferto...

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Il gol all'ultimo minuto segnato contro il Crotone gli ha restituito ossigeno. Stava iniziando a boccheggiare, sette turni senza gol sono un'infinità. Ha sofferto in silenzio non perdendo mai la lucidità. Ciro Immobile, lo scugnizzo di Torre Annunziata è ormai romano d'adozione. La maglia della Lazio la sente quasi una seconda pelle, quella che gli ha permesso di rinascere dalle ceneri di Siviglia. Un guizzo di Lotito nel mercato estivo, imbeccato alla perfezione da Inzaghi. Il fiuto del bomber non sbaglia mai. Dieci gol segnati alla fine del girone d'andata e quella pazza idea di superare quota venti. C'è un bonus lì ad aspettarlo.


 

Si è calato alla perfezione nel ruolo di leader, nello spogliatoio porta sempre il sorriso con battute e quella sua parlata napoletana. Una banda di pirati guidata da un bucaniere doc. «Sarebbe importante consolidare quanto fatto. 37 punti sono tantissimi, sono stati fatti da una squadra che aveva tutti contro all'inizio, nessuno ci credeva. Quando sono arrivato c'erano un po' di casini anche legati al mercato. Il nostro desiderio è continuare così. Siamo giovani, abbiamo tanto da imparare ancora, il mister ce lo dice sempre. E' bello partire con lo sfavore dei pronostici e poi stupire». Inzaghi ha puntato i piedi, lo ha voluto a tutti i costi perché sapeva benissimo che Ciro sarebbe stato un valore aggiunto. Sente la fiducia e non manca di ringraziare il tecnico: «E' uno stimolo, il mister ha esperienza da attaccante, mi sa dire il movimento giusto da fare. Per noi attaccanti è un vantaggio. Per quanto riguarda il rapporto umano ci siamo subito trovati bene, mi ha dato fiducia, mi ha voluto qui. Sento delle responsabilità, mi ha scelto e quindi cerco di dare il massimo per lui, per i compagni, per la società e per la gente».

TRASCINATORE
L'obiettivo di Inzaghi e dei suoi ragazzi è quello di andare in Champions, ma Ciro cerca di non creare false illusioni: «Non me la sento di dire che andremo sicuramente in Champions, però lotteremo per arrivarci a tutti i costi. Adesso siamo quarti, cercheremo di migliorare e non peggiorare. Sappiamo che è difficile. L'obiettivo è almeno andare in Europa, se capiterà di meglio, allora ce lo andremo a prendere sul campo». Voglia, grinta e quel tocco d'esperienza che non guasta. Ha rimpiazzato Klose prendendo il suo posto nel cuore dei tifosi. Rendita al top per l'Immobile biancoceleste. Il colpo giusto per fare quel salto di qualità tanto agognato dai tifosi della Lazio. Centravanti della nazionale sballottato tra la triste Dortmund e Siviglia. Non proprio un colpo a sorpresa ma di sicuro un qualcosa di ben ragionato. Non a caso Ciro è costato 8,5 milioni, più un eventuale bonus da mezzo milione da versare al Siviglia in caso di qualificazione alle coppe europee.

ESEMPIO

Immobile è l'emblema di una giusta politica societaria. Quando gli investimenti sono fatti a regola d'arte poi danno i giusti frutti. Andare sempre al risparmio o a caccia del giocatore da far resuscitare (vedi Luis Alberto pagato 5 milioni di euro) non è una politica che può più avere senso per una società che deve fare il salto di qualità ed entrare con più costanza in Champions League.
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Il Messaggero