Lazio, Lulic mette fretta: «Servono altri rinforzi»

Lazio, Lulic mette fretta: «Servono altri rinforzi»
È l’alba di un nuovo giorno, eppure c’è sempre Lulic al comando (ieri gol in partitella): «Ormai sono qui da 8 stagioni, la Lazio è la mia...

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È l’alba di un nuovo giorno, eppure c’è sempre Lulic al comando (ieri gol in partitella): «Ormai sono qui da 8 stagioni, la Lazio è la mia casa e del mio rinnovo ne parlerò più avanti. Adesso mi aspetto il salto di qualità da questa squadra. Vedendo l’ultima stagione, siamo sulla buona strada. Anche quest’anno l’unione sarà la nostra forza. Dovremo essere più forti». Riparte dunque la corsa all’Europa che conta: «Vedremo più avanti se saremo in grado di competere per la Champions, ora Inzaghi ci sta motivando perché in ritiro si costruiscono le belle stagioni. Dovremo trovare una via di mezzo fra il bel gioco e i tanti gol fatti e subiti». La Lazio ha perso pure de Vrij e Felipe Anderson, Lulic ci mette la faccia fuori e dentro al campo. Già aveva chiesto a Lotito sulla terrazza della Rinascente qualche acquisto, adesso lo invoca pubblicamente da capitano coraggioso: «E’ vero, le altre davanti hanno alzato il livello delle rose, ma non è detto che funzioni tutto come ha dimostrato il Milan l’anno scorso. In ogni caso, noi abbiamo già acquistato nuovi giocatori ma spero in altri rinforzi». 

PAPABILE
E forse qualcosa davvero si muove per il dopo Felipe. Di nascosto si lavora all’eredità del numero dieci. In realtà quello lo prenderà Luis Alberto (ieri tornato a correre solo la mattina), come dimostrano già i suoi autografi sulle maglie dei tifosi ad Auronzo. Ma il suo vice - o aspirante aiuto – ora sembra parlare la sua lingua con accento argentino. Ecco intanto il Papu uscire allo scoperto: «Bergamo è come casa mia ormai, ma non ho mai nascosto di voler giocare in un club più importante. Vedremo cosa accadrà». Vedremo sopratutto se Inzaghi finalmente dopo un anno lo abbraccerà. Il tecnico lo invoca di nuovo ormai da maggio, la Lazio smentisce ma poi sotto traccia emerge sempre qualche altro indizio. Per esempio che un accordo di massima col giocatore ci sarebbe da tempo e che Lotito a 10 milioni sarebbe pronto a prenderlo. Rimane il muro dell’Atalanta nonostante un’antica promessa di lasciarlo andare quest’anno. 
GLI ALTRI

Si monitorano sempre profili più giovani. Interessante quello del Pity Martínez, seconda punta classe ‘93 di proprietà del River Plate. Gonzalo sarebbe il vice perfetto di Luis Alberto, può svariare su tutta la trequarti, ma giocare anche esterno. A proporre il 24enne dei Millionarios (dotato tra l’altro di passaporto italiano) sarebbe stato il suo stesso agente, Marcelo Simonian, nel viaggio a Roma per l’altro assistito Pastore. Eppure ieri smentiva da Londra. Ad ogni modo il River pretende l’intera clausola: 15 milioni. Nonostante il contratto in scadenza a giugno 2020. In questo caso ci sarebbe però da valutare l’adattamento in Europa. Non ne avrebbe bisogno Franco Vasquez, attualmente al Siviglia, ma già esperto di serie A con la maglia del Palermo. 29 anni da poco compiuti e passaporto italiano già acquisito. E poi c’è quella voce che insiste su Robben. Il suo identikit corrisponderebbe già di più a quello del mister x di Lotito, che si aggira nell’aria da settimane. Smentiti i rumors su Giovinco dall’agente D’amico: «Al momento non si muove da Toronto».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero