Lazio, Acerbi è la colonna su cui poggia il sogno

Lazio, Acerbi è la colonna su cui poggia il sogno
Il Leone non s’addormenta, ruggisce e segna. Acerbi è uno dei pochi a salvarsi nell’ultimo derby, lo gioca come un veterano. Per carità, insieme a Radu,...

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Il Leone non s’addormenta, ruggisce e segna. Acerbi è uno dei pochi a salvarsi nell’ultimo derby, lo gioca come un veterano. Per carità, insieme a Radu, si lascia scavalcare dal cross di Cristante sul vantaggio giallorosso, ma le gravi responsabilità sono di Strakosha in uscita sul gol di Dzeko. E il portiere lo ammette desolato: «Grazie ai miei compagni per aver rimediato al mio sbaglio». Grazie ad Acerbi per aver acciuffato il pareggio e non solo. Salvataggi da circense e tanto veleno. Top player per tiri (1 come Immobile, Luis Alberto, Milinkovic, Lulic e Correa), passaggi (31 completati su 35) e anticipi difensivi (2 come Leiva, Radu e Luis Alberto). Meno male che c’è Francesco, stoppa Dzeko addirittura in rovesciata al 20’, nel momento di maggior bisogno. E pensare che qualcuno a quasi 32 anni gli dà del vecchietto, cresce e migliora come il vino. Guida la difesa e si catapulta nell’area avversaria per beffare Pau Lopez di piatto, regala alla Lazio un punto, in rimonta è il dodicesimo. Poi Acerbi imposta e recupera tutto lì dietro. In realtà stavolta gli danno una grande mano i compagni di reparto. Specialmente nel primo tempo perfetto Luiz Felipe, poi sostituito nella ripresa per colpa di un giallo. Spesso la stracittadina l’aveva sofferta Radu. Invece il rumeno si dimostra leader contenuto e carismatico: salva in scivolata il raddoppio di Dzeko, sceglie ancora i tempi giusti in diagonale sul bosniaco e in un ripartenza su Under. Quattro tackle e sei duelli totali vinti, recita alla fine il tabellino. 

ANSIA CORREA

Centrocampo e attacco mancano invece completamente l’appuntamento. Correa è uno dei migliori difensori nel primo tempo, ma davanti mai un guizzo. Oltretutto nella ripresa s’accascia a terra e viene sostituito. Adesso c’è ansia per le sue condizioni: è il solito polpaccio a tormentare l’argentino, ma stavolta la fitta si è manifestata in un altro punto. Dolore al gemello interno, soltanto oggi si capirà se è solo un risentimento o c’è un nuovo problema che ne pregiudicherà la presenza contro Spal e Verona all’Olimpico.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero