Lazio, Immobile: «Voglio diventare un idolo per i laziali. A Roma sto benissimo»

Lazio, Immobile: «Voglio diventare un idolo per i laziali. A Roma sto benissimo»
I primi tiri nei campetti di Torre Annunziata, l’esordio nel grande calcio, la classifica cannonieri e i record. Ciro Immobile, attaccate della Lazio e dell’Italia, si...

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I primi tiri nei campetti di Torre Annunziata, l’esordio nel grande calcio, la classifica cannonieri e i record. Ciro Immobile, attaccate della Lazio e dell’Italia, si racconta al canale YouTube della Serie A. «Gli inizi sono stati molto belli, perché ai miei tempi era più semplice dedicarsi a questo sport: c'erano tanti spazi dove poter giocare, e dove non c'era spazio lo creavamo noi, con borse e maglie messe a terra a fare da porte» racconta il classe ’90. «Ho dei bellissimi ricordi. Quando ho iniziato la scuola calcio, una volta terminati gli allenamenti andavo in oratorio e anche lì c'erano dei campetti: c’erano di situazioni in cui potevamo goderci i momenti più belli, perché alla fine quando si stava tutti insieme in amicizia e si giocava, era bellissimo» ricorda l’ex Torino, convinto che i genitori abbiano avuto un ruolo importante nella sua crescita. 


PERCORSO 
Dopo l’esperienza al Siviglia e al Borussia Dortmund, Immobile è arrivato alla Lazio nel 2016, dove sta vivendo una seconda giovinezza: «Devo dire la verità: con i tifosi è stato amore a prima vista da entrambi i lati. Sono felice perché la mia famiglia si è adattata bene a Roma, la gente è a modo, ci trattano alla grande, viviamo in un bel posto, quindi è ovvio che con le mie prestazioni in campo e i gol sono diventato sempre di più idolo: alla fine uno lavora per questo». Del resto con 101 gol in maglia biancoceleste è stato più facile entrare nel cuore della gente laziale: «Sono soddisfatto, davvero orgoglioso di questo traguardo, che va diviso per buonissima parte con tutti i miei compagni. Perché gioco in una squadra che mi mette nelle condizioni di fare benissimo, di sfruttare le mie caratteristiche. Davvero una grande soddisfazione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero