Dove osano le aquile, ci pensi ancora tu. Cirù, con te non c'è più nessun tabù. Più lo mandi giù, più ti tira su. Immobile...
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Primo Ciro d'Europa in poco più di sessanta giorni, oggi non è più blasfemo alcun paragone. Se Messi è il dio del pallone, coi suoi numeri Immobile al momento sembra il clone. Addirittura scavalcata sotto porta la pulce argentina, solo Falcao al Monaco può vantare un centro in più (12) nei primi cinque campionati. Soltanto che ai gol Ciro aggiunge pure un'altra propensione. Se nel pallottoliere sommate anche i 3 assist in questo campionato (Milan, Napoli e Verona), persino il Tigre Ramadel si fa da parte insieme ai mostri sacri Messi (13) Aubameyang e Neymar (11), Cavani e Dybala (10), Aguero, Lewandowski e Mertens (9). Quest'ultimo sorpassato con Dzeko nella classifica cannonieri di quest'anno solare. Nel 2017 solo Immobile ha segnato 25 gol e non sembra volersi fermare. E' già a metà dell'opera di quando si laureò capocannoniere e della prima stagione biancoceleste, mancano ancora 30 gare per superarsi abbondantemente con questa media da extraterrestre.
STORIA
Evviva San Ciro, c'è il suo zampino in ogni record. Suo il 52% delle 21 reti realizzate in queste prime otto giornate, mai raccolte dalla Lazio in tutta la sua storia, nemmeno col tricolore. Per questo bomber Immobile fa sognare e riempie il cuore. Perché è la guida in campo e fuori, la voce dello spogliatoio e la calamita dei cori. Ogni suo gesto, urlo o sguardo sembra trascinare un popolo intero verso un inimmaginabile destino. Intanto ai posteri quest'altro doppio Ciro fatato. Ecco come si narra l'ennesima meravigliosa impresa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero