Immobile per sempre: «Alla Lazio fino alla fine»

Ciro Immobile (foto Rosi)
Si toglie per la prima volta direttamente lui dal mercato: «Vorrei chiudere la carriera alla Lazio, ma mai essere un peso. Magari quando avrò 33 anni, questa squadra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si toglie per la prima volta direttamente lui dal mercato: «Vorrei chiudere la carriera alla Lazio, ma mai essere un peso. Magari quando avrò 33 anni, questa squadra sarà diventata talmente forte da aver bisogno di giocatori importanti, che sono ancora in grado di stare al massimo livello. E’ vero che in passato sono stato vicino al Napoli e ci ho sperato, ma a Roma mi sono trovato talmente bene che non ci ho più pensato». E’ diventato davvero il primo ultrà biancoceleste, l’idolo Ciro. Si confessa in una diretta Instagram con un altro tifoso, Damiano “Er Faina”, ormai suo grande amico. Immobile ripercorre le tappe del passato (dalla Juve alle esperienze a Dortmund e Siviglia, passando per Pescara e Torino) che lo hanno portato ad essere l’attuale miglior bomber italiano: «Ma io sto già pensando a cosa farò con questa maglia in futuro. Intanto non vedo l’ora di tornare a giocare questo campionato e lottare per lo scudetto». E pensare che la stagione non era partita al meglio: «La svolta c’è stata con l’Atalanta, il rigore del 3 a 3 mi è pesato tantissimo. Ho rischiato di sbagliarlo, invece ho liberato la Lazio». Da un male psicologico. E’ stata fondamentale la strigliata d’Inzaghi all’intervallo.

ALTA QUOTA

Immobile paragona a Klopp il suo tecnico, nonché grande amico. E pensare che la sua sfuriata dopo la sostituzione col Parma poteva incrinare il loro rapporto: «Ho sbagliato io, non ero in me stesso. Nella mia carriera non l’ho mai fatto e mai lo rifarò, ma Inzaghi mi conosce e mi ha perdonato subito. In quella settimana abbiamo parlato tanto, è stato giusto mettermi in panchina a San Siro». Poco importa che proprio contro l’Inter a settembre sia arrivato l’ultimo ko. E’ servito al gruppo per prendere il volo con 21 risultati utili di seguito. Oggi la Lazio è senz’altro in Champions, merito di Ciro, ma anche dei compagni che lo hanno lanciato con 27 gol al primo posto nella corsa alla scarpa d’oro: «Milinkovic e Luis Alberto sono fortissimi e fondamentali, ma guai a dimenticare l’aiuto di Correa e Caicedo». Bisogna fare i complimenti a Lotito per aver trattenuto tutti i gioielli a Formello: «Con lui ho un rapporto bellissimo – chiosa Immobile – e secondo me la Lazio è destinata a rimanere al vertice per tanti anni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero