Lazio, Milinkovic e Luis Alberto: uomini da ribalta

Lazio, Milinkovic e Luis Alberto: uomini da ribalta
Impossibile togliere quel doppio ingranaggio, la Lazio non gira senza Milinkovic e Luis Alberto. Come un orologio rotto, non funziona per un tempo. Non ha idee, alternative sulle...

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Impossibile togliere quel doppio ingranaggio, la Lazio non gira senza Milinkovic e Luis Alberto. Come un orologio rotto, non funziona per un tempo. Non ha idee, alternative sulle fasce né gioco. Entrano il serbo e lo spagnolo, riparte tutto. Inzaghi non può rinunciarci, è questo il responso. E anche quello dalla panchina è sempre lo stesso. È corta, inadeguata, fra le riserve (vedi Cataldi e Berisha subito sostituiti) e i titolari c’è un abisso. Poco importa che Sergej entri contro il Rennes sullo zero a zero e in marcatura su Morel combini un pasticcio. Si riscatta subito: prima il colpo da biliardo per il pareggio, poi il cross perfetto sullo stacco sincronizzato di Ciro. Milinkovic è di un altro mondo, così come Luis Alberto. Lo spagnolo regala al serbo il primo assist d’oro, poi corre a tutto campo per dare una mano a ogni compagno. Inzaghi aveva deciso di risparmiare entrambi in Europa per il prossimo incontro, meno male che stavolta se li porta almeno in panca all’Olimpico. La Lazio rinasce nel secondo tempo, non riusciva da 18 mesi a ribaltare il risultato.

RIMONTA
Bentornata rimonta, in questa stagione torna per la prima volta. Sinora era stata horror, la ripresa. In alcune delle sette gare precedenti, addirittura deleteria: a Ferrara e in Europa, erano state Spal e Cluj a ribaltare l’1 a 0 e a prendersi col 2-1 la vittoria. Contro la Roma i biancocelesti erano stati fermati dai pali ed era stato solo 1 a 1 nel derby. A San Siro erano stati fermati da Handanovic, erano spariti Luis Alberto e Milinkovic. Rieccoli i campioni che capovolgono i risultati. Guarda caso c’è il loro zampino anche negli ultimi precedenti. Il 18 aprile 2018 la Lazio, in casa della Fiorentina, andò sotto di due reti, riuscì a pareggiare, poi incassò anche il terzo gol e infine con Anderson e Luis Alberto si prese la posta piena del match avvincente. In Europa, invece, l’ultima rimonta risaliva addirittura al 19 ottobre 2017: terza gara del girone K a Nizza, subito sotto di due gol di Balotelli, il centro di Caicedo e la doppietta di Milinkovic regalarono nella ripresa i tre punti.
CONVOCAZIONE

Proprio lui, protagonista anche giovedì. Milinkovic non era entrato bene a Ferrara con Correa, pagava le fatiche con la Serbia. Stavolta il suo ingresso è pura provvidenza: il Rennes si schiaccia, Sergej mira e spara. Luis Alberto inventa sulla trequarti in regia e ora si merita la convocazione della Spagna, a due anni di distanza. Alle spalle gli infortuni dell’ultima annata, è tornato di un’altra categoria. Ha già segnato un gol e sfornato cinque assist in appena sette partite (sei in campionato e una in Coppa). Come lui in tutta Europa solo il belga del City De Bruyne. L’ex Siviglia viene richiamato così dal ctMoreno González per le sfide di Euro 2020 contro Norvegia e Svezia (12 e 15 ottobre). Raggiungerà il ritiro iberico subito dopo la sfida di domani al Dall’Ara. Con lui altri 10 biancocelesti partiranno per le Nazionali dopo Bologna. Inzaghi conterà i battiti di ogni lancetta nella sosta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero