Lazio, il Mago Luis ne inventa un’altra e tutto lo stadio lo applaude

Lazio, il Mago Luis ne inventa un’altra e tutto lo stadio lo applaude
dal nostro inviato FERRARA Una pennellata d’autore. Qualcuno lo ha già definito il gol più bello del 2018. Luis Alberto incanta segna e fa segnare. La sua rete...

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dal nostro inviato
FERRARA Una pennellata d’autore. Qualcuno lo ha già definito il gol più bello del 2018. Luis Alberto incanta segna e fa segnare. La sua rete è un concentrato di qualità. Finta il tiro poi con la suo accarezza il pallone facendolo sparire dai radar dei difensori della Spal che cadono a terra, poi tocca accarezza la palla con il destro e la deposita alle spalle di Gomis. I tifosi della Lazio di stropicciano gli occhi, i suoi compagni si guardano tra loro come a dire «ma è tutto vero?». Lo spagnolo dopo la prova a tinte opache contro l’Inter rispolvera la tavolozza dei colori e dipinge un arcobaleno squarciando il cielo grigio di Ferrara. Applausi di tutto lo stadio.


PRIMO DELLA CLASSE

Segna e mima il gesto del telefono. Chissà. Magari una telefonata per allungare il contratto. In questo momento non è una priorità ma mezza Europa ha iniziato a fargli la corte. E pensare che un anno fa aveva pensato di smettere. Ora è al centro della Lazio. Al bacio l’assist per il primo gol di Immobile. Un esterno che è pura poesia. Nella testa di Luis Alberto le nuvole non ci sono più: «Mi sento un leader» afferma sicuro. «Vale molto la mia rete perché abbiamo vinto la partita. Per me invece ha una valenza importante perché era una sfida difficile. Volevo far bene e penso di esserci riuscito. Soprattutto nel primo tempo. Questa è la prima partita del nuovo anno ed era importante, abbiamo fatto quattro gol nel primo tempo. Non potevamo sbagliare» sottolinea lo spagnolo che poi esalta Immobile: «Ciro è il giocatore più importante della squadra, ha fatto una partita che gli farà bene a livello di fiducia, visto che non è stato fortunato in questo ultimo periodo». Impossibile togliergli la maglia da titolare. Felipe Anderson e Nani dovranno correre il doppio se vogliono provare ad insidiarlo. Ieri il brasiliano è entrato in campo poco concreto e senza la giusta cattiveria. Inzaghi non ha mancato di farglielo notare. Se gioca così sarà ancora più difficile vederlo in campo dal primo minuto.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero