Decisivo per il secondo incontro di fila: l'invenzione della Lazio si chiama Keita

Decisivo per il secondo incontro di fila: l'invenzione della Lazio si chiama Keita
Ha scalpitato in panchina prima di prendersi il proscenio dell'Olimpico, che gli ha riservato un'autentica ovazione. Il Frosinone, determinato e anche arrembante, creava...

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Ha scalpitato in panchina prima di prendersi il proscenio dell'Olimpico, che gli ha riservato un'autentica ovazione. Il Frosinone, determinato e anche arrembante, creava difficoltà e timori alla Lazio che non riusciva a venire a capo di una partita complicata. Finalmente Pioli si è reso conto che l'impalpabile Kishna meritava di uscire dal campo, per far posto all'estro, all'esuberanza atletica e alla freschezza di Keita.


E lo spagnolo, come a Verona, è subito diventato il protagonista della giornata, inventando il gol che ha sbloccato la partita e regalando altre giocate importanti, fino al contropiede che, nei minuti di recupero, ha messo in cassaforte il risultato. Keita, il ragazzo che in estate aveva manifestato il proposito di andare vie perché non trovava spazio.

L'infortunio di Klose ha costretto la società a rivedere la situazione e lo spagnolo, segnando la rete contro il Bayer, nella gara d'andata, si è meritato la conferma. Però non merita ancora la maglia da titolare in campionato tanto che ha fatto panchina sia domenica scorsa, che contro il Frosinone. Dopo aver deciso 2 incontri consecutivi magari verrà schierato titolare alla ripresa del torneo, nella trasferta di Sassuolo. Non è un goleador, per caratteristiche, ma sicuramente un attaccante che spacca le difese e fa saltare gli equilibri. Uno di quei calciatori che quando si accendono fanno vincere le partite. E a Keita capita spesso.

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Il Messaggero