In quel canto libero, che si è alzato dal fresco prato verde del San Paolo, nello zenith del trionfo biancoceleste, c'erano l'essenza, lo spirito e la forza di questa...
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PROSPETTIVE
La Lazio non annoia mai lo spettatore e dà la sensazione di poter venire a capo, in ogni momento, di qualsiasi incontro, persino di quello più spigoloso e difficile. C'è uno spogliatoio compatto, plasmato da Pioli, che non molla mai, che ha imparato a credere nelle proprie possibilità, che cerca ogni successo con pervicacia. Qualcuno può difettare nella tecnica, nessuno nell'abnegazione né nell'altruismo che aiutano a superare i problemi. Il singolo al servizio della squadra perché, in cima a tutto, c'è il gruppo. E' la parola d'ordine dell'allenatore che, dopo avere inquadrato la situazione, ha ripagato la fiducia della società e le pretese del pubblico, sfruttando al meglio le risorse, alzando il tiro degli obiettivi. Fino a 2 mesi fa si pensava al ritorno in Europa League, oggi si parla di Champions, di finale di Coppa Italia, di futuro al sole. Roma e Juventus sono nel mirino. Questo recitano i numeri.
FENOMENO ANDERSON
Questa Lazio, uscita dalle macerie dello scorso anno, è diventata una corazzata: la difesa è più compatta e subisce meno reti, il centrocampo, costruito attorno all'argentino Biglia, possiede alternative di livello. Il recupero di Lulic garantirà un'altra soluzione di prima fascia, un passo e un dinamismo diverso al reparto. La ritrovata freschezza di Klose rende l'attacco temibile in quanto il tedesco, oltre a essere un goleador di lignaggio e longevo, veste pure i panni dell'allenatore in campo, dispensa consigli, si batte come dovesse ancora dimostrare tutto il suo valore: è un punto di riferimento costante. Candreva ha ritrovato il passo dei giorni migliori, Mauri e Parolo possiedono la necessaria esperienza e l'abilità sotto porta. E su tutti c'è il funambolico Felipe Anderson che, da oggetto misterioso, ha saputo indossare gli abiti del campioncino. Ha l'argento vivo addosso, è bello vederlo danzare con il pallone, dribblare, scattare, offrire assist ed essere anche ”Poeta del gol”. I suoi vocalizzi inducono all'applauso anche i tifosi avversari e, finché il fenomeno brasiliano viaggerà su questo standard, il tecnico e i tifosi potranno stare tranquilli perché la squadra continuerà a volare in alto. A completare il quadro, c'è la qualità della panchina che consente a Pioli scelte ampie e comunque valide. Qualcuno parla di finale di campionato in salita ma saranno gli avversari a doversi preoccupare della Lazio, sempre più macchina da guerra. Parafrasando la famosa frase dell'imperatore spagnolo, Carlo V, si potrebbe affermare che “sul pianeta Lazio non tramonta mai il sole”...
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Il Messaggero