Lazio, stasera l'Europa per tornare a sorridere

Lazio, stasera l'Europa per tornare a sorridere
ROMA Ritrovare il sorriso, questo l'obiettivo numero uno di una Lazio affranta. Il ritiro di Formello non come punizione ma come rimedio ai mali che da tempo hanno reso i...

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ROMA Ritrovare il sorriso, questo l'obiettivo numero uno di una Lazio affranta. Il ritiro di Formello non come punizione ma come rimedio ai mali che da tempo hanno reso i biancocelesti una squadra fragile, paurosa e senza un briciolo di carattere. Problemi che potevano essere risolti in estate e invece, trascurati, hanno finito per far ammalare la bella creatura di Pioli. «Questi giorni servono per chiarirci e confrontarci sulle situazioni che debbono migliorare» ha voluto sottolineare il tecnico che sa di essere sotto giudizio e che una parte della squadra viaggia per conto suo. Un rimedio nell'immediato è quello di battere questa sera il Dnirpo e qualificarsi ai sedicesimi di Europa League. Un momento che Pioli definisce «delicato e importante, dove i risultati e le prestazioni in campionato non ci stanno dando ragione. Potevamo fare di più, questo ci ha tolto fiducia e convinzione. Ora dobbiamo ritrovarle. Dal punto di vista tecnico, tattico e dell'atteggiamento». RITORNELLO MUTO

Chiaro che la bocca dica cose che la testa pensa solo a metà. Ha rabbia dentro il tecnico laziale che si è sentito tradito da una grossa fetta di senatori. L'ammutinamento non gli è andato giù e lo ha fatto notare senza mezzi termini. Alcune dichiarazioni dopo la sfida con il Palermo sono state come pugnalate, lui ha incassato il colpo e ha risuonato quel vecchio ritornello che nessuno canta più: «Siamo uniti. Sto vedendo un gruppo e una squadra che vuole venirne fuori, che vuole lottare e soffrire insieme». Ricorda un mantra ripetuto all'infinito anche da alcuni suoi predecessori: «Noi siamo la squadra che ha corso di più domenica in tutto il campionato. Questo dipende dalla condizione, ma anche dalla voglia». Peccato che i risultati alla fine non diano mai ragione all'allenatore. L'Europa League per ritrovare il sorriso e far tornare le motivazioni ad alcuni giocatori che sembrano non averle più. Pioli fa quadrato e convoca tutta la squadra, anche se poi in campo ci sarà una rivoluzione. Torna Candreva unico a pagare domenica scorsa colpe non solo sue. Di fronte ci saranno gli ucraini del Dnipro. Quella contro i biancocelesti in crisi e una occasione ghiotta. Vincere per sperare ancora, per rimanere attaccati con le unghie e con i denti a quella coppa sfuggita per un soffio la passata stagione in finale contro il Siviglia. C' è un precedete però che scoraggia tutti: il Dnipro in Italia non ha mai vinto. Pioli lo sa e nonostante non sia certo uno scaramantico, lui incrocia lo stesso le dita. Perché in questo momento ogni appiglio è fondamentale. La Lazio vuole ripartire senza paura, a testa alta contro i vice campioni in carica.
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Il Messaggero