Lazio, de Vrij: le lacrime non lavano la beffa

Lazio, de Vrij: le lacrime non lavano la beffa
Resta la diffidenza: de Vrij a fine gara piange con la maglia sul volto in panchina, ma non si pulisce la coscienza. Difende quasi sino all'ultimo la Lazio, ma alla fine...

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Resta la diffidenza: de Vrij a fine gara piange con la maglia sul volto in panchina, ma non si pulisce la coscienza. Difende quasi sino all'ultimo la Lazio, ma alla fine c'andrà con l'Inter in Champions. In realtà lui mette la professionalità prima del suo futuro, non va mai col piede molle, ma il fallo su Icardi per i tifosi è un boccone amaro. La pressione era schiacciante, nel prepartita Tare l'aveva resa ancora più angosciante: «Deve rispettare il contratto e i compagni». Già perché alcuni si erano lamentati del suo atteggiamento a Crotone, nonostante il resto d'Italia avesse visto soltanto il salvataggio sulla linea da campione. In particolare i senatori Radu e Lulic avevano parlato con Inzaghi nello spogliatoio dello Scida, gli avevano messo parecchi dubbi sull'impiego di de Vrij in quest'ultima sfida.  Invece la settimana aveva portato un altro consiglio, impossibile rinunciare al più forte centrale in uno spareggio. L'olandese era stato onesto, anche lui aveva espresso a suo tempo alcune perplessità, poi giovedì notte aveva sfoggiato nella chat di gruppo la sua disponibilità: «Sapete quello che ho passato in questi giorni. Si è parlato tanto del mio passaggio all'Inter l'sms - ma io voglio starvi vicino. Voglio giocare perché è una partita troppo importante per noi e per coronare al meglio il finale di stagione».

LA PRESTAZIONE

Al fischio d'inizio ieri sembra impacciato, forse un po' nervoso ed emozionato. Poi eccolo superconcentrato. Dopo il primo quarto d'ora, de Vrij strappa i primi applausi dell'Olimpico con due anticipi eleganti su Icardi, uno dietro l'altro. Al 22' l'attaccante nerazzurro s'invola verso la porta, ma è Radu a sbagliare il passaggio che lo spiazza. Quindi al 27' Stefan risale in cattedra e in cielo per togliere ancora all'argentino il pallone dalla testa su un bel cross di Candreva. Non basta perché pochi secondi dopo viene preso in controtempo da una deviazione di testa di Murgia: de Vrij salva in mischia sulla linea, ma non può nulla sulla ribattuta del difensore nerazzurro. Alla fine del primo tempo invece, da ultimo uomo, anticipa benissimo di testa ancora Icardi solo davanti a Strakosha. Nella ripresa il portiere però fa un rinvio che alla fine lo metterà alla gogna. Inzaghi lo sostituisce all'83', l'ultimo ricordo biancoceleste di de Vrij sarà quello del rigore della vergogna. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero