Resta la diffidenza: de Vrij a fine gara piange con la maglia sul volto in panchina, ma non si pulisce la coscienza. Difende quasi sino all'ultimo la Lazio, ma alla fine...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA PRESTAZIONE
Al fischio d'inizio ieri sembra impacciato, forse un po' nervoso ed emozionato. Poi eccolo superconcentrato. Dopo il primo quarto d'ora, de Vrij strappa i primi applausi dell'Olimpico con due anticipi eleganti su Icardi, uno dietro l'altro. Al 22' l'attaccante nerazzurro s'invola verso la porta, ma è Radu a sbagliare il passaggio che lo spiazza. Quindi al 27' Stefan risale in cattedra e in cielo per togliere ancora all'argentino il pallone dalla testa su un bel cross di Candreva. Non basta perché pochi secondi dopo viene preso in controtempo da una deviazione di testa di Murgia: de Vrij salva in mischia sulla linea, ma non può nulla sulla ribattuta del difensore nerazzurro. Alla fine del primo tempo invece, da ultimo uomo, anticipa benissimo di testa ancora Icardi solo davanti a Strakosha. Nella ripresa il portiere però fa un rinvio che alla fine lo metterà alla gogna. Inzaghi lo sostituisce all'83', l'ultimo ricordo biancoceleste di de Vrij sarà quello del rigore della vergogna. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero