Lazio, contro la Fiorentina il dubbio è Immobile. Inzaghi in ansia

Lazio, contro la Fiorentina il dubbio è Immobile. Inzaghi in ansia
È un superbomber, ma non è invincibile. Anche Immobile ha un punto debole. Si trascina dietro acciacchi alla caviglia e al tallone. Ieri gli facevano davvero male,...

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È un superbomber, ma non è invincibile. Anche Immobile ha un punto debole. Si trascina dietro acciacchi alla caviglia e al tallone. Ieri gli facevano davvero male, s’è curato in disparte, Ciro non vuole lasciare i compagni da soli a lottare. A tutti i costi oggi pomeriggio ci vuol essere, assicura che stringerà i denti, ma resta forte l’allarme. Solo stamattina Inzaghi deciderà cosa fare, ma è quasi impossibile rinunciare a Immobile. Senza di lui, la Lazio non riesce a segnare. Domenica aveva messo a segno il suo quindicesimo centro (fra campionato e coppe) stagionale, ma non era bastato nemmeno il suo rigore per vincere. Contro la Fiorentina la sua vena realizzativa serve come il pane, è una partita spartiacque. 


Lotito lunedì a Formello ha rimesso tutta la squadra sotto esame. Non si è placata del tutto l’aria di rivoluzione, solo Inzaghi si è riavvicinato al presidente. Ha accettato a Capodanno la sua proposta al ribasso (2,5 più bonus) di prolungamento pur di restare, ma deve ancora firmare e dimostrare d’avere in mano la sua compagine. Deve tornare al successo, risalire in classifica e non addurre più ai passi falsi nessuna giustificazione: «Dobbiamo restare compatti e uniti ed evitare i blackout di Milano e Genova in un match per noi molto importante». Delicato per tutto il futuro biancoceleste.
MERCATO 
Si salvi chi può, sotto processo per il mercato continua ad esserci pure Tare (saltata la cessione di Vavro al Genoa). Se non dovesse farcela Immobile, al suo posto giocherebbe Caicedo (e non Muriqi), secondo le ultime prove. L’ecuadoregno avrebbe dato l’ok per il suo eventuale trasferimento proprio a Firenze, ma Lotito non molla sotto gli 8 milioni e Inzaghi dimostra con le scelte di volerlo trattenere. Poi però tende la mano pure all’amico diesse, promettendo in campo Pereira al posto dell’infortunato Correa (procede bene, con vista derby, la guarigione) come secondo attaccante. A centrocampo, con la squalifica di Leiva, torna Escalante. La bestia nera Milinkovic e Luis Alberto devono ricominciare a incidere, così come i reduci Lazzari e Marusic sulle fasce. In difesa Radu può riposare, scala Acerbi a sinistra con Hoedt al centro e Luiz Felipe. Clamoroso il possibile ritorno fra i pali di Strakosha da titolare. L’ultima volta, dopo un mese out, era stato il 29 novembre nella sconfitta interna (1-3) contro l’Udinese, ma il 25enne albanese è in scadenza nel 2022 e, a certe cifre, minaccia di non rinnovare. Rimane dunque il patrimonio societario principale (in vantaggio oggi su Reina, 13 anni più grande) da ritrovare e rivalutare.
VENDETTA

Occhio a una Fiorentina quasi rinata, dopo la vittoria sulla Juve e il pari a Bologna. Oltretutto Prandelli vuole giocarsi in silenzio una sorta di vendetta. Lotito, prima di scegliere Pioli, lo sedusse e abbandonò in extremis per la panchina. Il tecnico fa i complimenti alla società biancoceleste di facciata, ma ha il ghigno in conferenza: «La Lazio è una squadra forte con tre-quattro giocatori sopra la media, ma noi dobbiamo essere consapevoli di poterle far male in ripartenza». Per questo Inzaghi nell’analisi video di ieri ha sottolineato più volte gli errori del contropiede preso l’ultima volta a Genova.

 

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Il Messaggero