Lazio, contro l'emergenza a Verona servono cuore e testa

Lazio, contro l'emergenza a Verona servono cuore e testa
Rabbia e orgoglio. Sono questi i due ingredienti che serviranno alla Lazio nell’insidiosa trasferta di Verona. L’Hellas è terzultima in classifica con due soli...

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Rabbia e orgoglio. Sono questi i due ingredienti che serviranno alla Lazio nell’insidiosa trasferta di Verona. L’Hellas è terzultima in classifica con due soli punti, gara facile verrebbe da dire. E invece i biancocelesti ci arrivano feriti nel fisico e nell’animo. La sfida contro il Napoli ha lasciato cicatrici enormi. Out de Vrij, Bastos, Basta e anche Milinkovic. Il serbo ha un problema all’adduttore e precauzionalmente è stato lasciato a riposo. Non convocato nemmeno Nani per consentirgli di recuperare al meglio. C’è Mauricio, reintegrato per cercare di arginare l’allarme rosso. Ma un ko come quello di mercoledì può comportare strascichi anche a livello mentale.

 
LAVORO SULLA TESTA
Proprio per questo Inzaghi ha concesso ai suoi ragazzi il giovedì di riposo. Ma 24 ore non sono sufficienti a buttare via le tossine accumulate per una sconfitta che brucia molto: «Abbiamo visto tutti la partita di mercoledì, è stata una grandissima Lazio per quarantacinque minuti, poi è successo quello che tutti voi avete visto. Abbiamo perso una partita che non avremmo meritato di perdere nel primo tempo». Ha vestito i panni dello psicologo e ha parlato alla squadra, questo è il momento di fare quadrato e dimostrare ancor di più quanto lo spogliatoio sia unito. Solo così si può uscire da questa situazione di emergenza totale. Un colloquio che ha rasserenato il tecnico, che ha visto la giusta determinazione nei suoi uomini: «Ho fatto i complimenti a tutti perché avevamo fatto tutto quello che avevamo preparato. La squadra l’ho ritrovata bene, penso che dopo un primo tempo del genere la squadra ha acquisito certezze. Abbiamo perso, ma una sconfitta del genere ci fortifica. Abbiamo dimostrato di non essere inferiori al Napoli in campo. Il gap con le prime 4 c’è, quest’anno si è ampliato, ma l’anno scorso abbiamo cercato di limarlo. Ho chiesto ai miei di rimanere sul pezzo. Con le idee possiamo rimanere attaccati alle big». 
LE SCELTE

La vittoria è l’unico balsamo per l’animo. Ma la Lazio arriva a Verona con gli uomini contati e le scelte obbligate. Il grande dubbio, risolto solo all’ultimo, è stato quello legato alla difesa: giocare a tre o a quattro. La mancanza di tutti i centrali di ruolo aveva portato Inzaghi ad ipotizzare un cambio di modulo. Il tecnico però alla fine non ha voluto scombinare l’assetto tattico scelto fin da questa estate. E così lancia Patric come centrale destro. Un ruolo che non ha mai ricoperto. Un banco di prova importante per lo spagnolo, che non si lascerà sfuggire l’occasione per riprendersi una maglia da titolare. A completare la difesa Radu e Luiz Felipe. Leiva resta a centrocampo con Parolo e Lulic, Marusic e Lukaku sugli esterni. In avanti Luis Alberto a supporto di Immobile. Ciro è un’autentica bestia nera per il Verona: quattro gol segnati. Nonostante la posizione in classifica e le ultime gare giocate, con due punti e un solo gol fatto, Inzaghi non si fida del Verona: Pecchia è già all’ultima spiaggia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero