Perché dare ai cugini il pretesto per sfotterci?

Perché dare ai cugini il pretesto per sfotterci?
Quando un politico va oltre le righe in un comizio e suscita polemiche spiega che c'è differenza tra una presa di posizione ufficiale e quel che si dice a braccio in un...

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Quando un politico va oltre le righe in un comizio e suscita polemiche spiega che c'è differenza tra una presa di posizione ufficiale e quel che si dice a braccio in un comizio. Poi, se il politico ha esagerato, ha tempo fino alle elezioni successive per aggiustare le cose. Nel calcio, soprattutto, nel rapporto tra società e tifoserie è tutto molto più complicato. Ma Claudio Lotito è un esuberante e, non di rado, tra macete e fioretto, preferisce usare il macete. Anche per questo ha un rapporto turbolento con la curva nord e parte, non marginale, dei supporters biancocelesti.


Nel discorso di Viterbo, il Presidente ha detto anche una cosa indiscutibile. I romanisti si accontentano e, nonostante la bacheca dei trofei di Trigoria sia semi vuota, riempiono lo stadio, mentre noi laziali all'Olimpico, a parte i fedelissimi della nord (che lo contestano ogni domenica), siamo troppo spesso in pochissimi, perfino in partite di cartello. Lui dice che noi tifosi vogliamo sempre di più. Certo che sì.

Impossibile non riconoscergli d'aver salvato la Lazio quando rischiavamo la retrocessione e la perdita dei titoli sportivi. Così come non si possono sottovalutare campionati buoni e trofei incamerati, ma nessuno può mettere in discussione lo storico attaccamento dei tifosi ai colori biancocelesti. Abbiamo sempre dimostrato non solo negli anni di gloria, ma ogni volta che ce n'è stato bisogno, di sostenere in massa la squadra, anche quando rischiava la serie C. Perfino nei molti campionati in cui la Lazio era una squadra modesta e priva di ambizioni. Che Lotito sia il proprietario lo sappiamo, ma anche lui deve farsi una ragione del fatto che una squadra di calcio appartiene ai tifosi. Passano i campioni, i mister, cambiano i presidenti, ma quando ci sono undici giocatori con la maglia biancoceleste in campo noi tifosi di ieri, oggi e domani, siamo il cuore della squadra. Troverei salutare evitare battute e altre polemiche, oltre tutto andiamo incontro ad una stagione complicata. E, poi, perché offrire ai cugini della Confederation cup, pretesti per sfotterci?
 

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Il Messaggero