Lazio, cinque passi inseguendo il sogno

Lazio, cinque passi inseguendo il sogno
Ora viene il difficile. Ma anche il bello. La Lazio di Inzaghi sta stupendo tutti, non solo per il posto che occupa in classifica, ma pure per il gioco, la disinvoltura e la...

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Ora viene il difficile. Ma anche il bello. La Lazio di Inzaghi sta stupendo tutti, non solo per il posto che occupa in classifica, ma pure per il gioco, la disinvoltura e la sicurezza che esprime sul campo. Da quando i biancocelesti hanno perso a Milano con il Milan a metà settembre, sono riusciti ad infilare ben otto risultati utili consecutivi, con cinque vittorie e tre pareggi. Uno score di livello che ha permesso a Immobile e compagni di salire in classifica, di acquisire consapevolezza e avere tanto entusiasmo. Non solo. I tifosi, dopo lo scetticismo iniziale, stanno cominciando ad avvicinarsi e soprattutto ad appassionarsi a questo gruppo. E questo non succedeva da due anni, quando sulla panchina c'era Pioli, con quella squadra che poi arrivò fino ai preliminari di Champions. Quella attuale ricorda molto quella Lazio lì, tanto che gran parte dei giocatori sono gli stessi, anche se rispetto a due anni fa, nonostante non ci siano più totem come Candreva o Klose, è forte la sensazione che siano arrivati innesti di qualità e, quello che fa ben sperare, molto giovani. E dal futuro assicurato.

IL CICLO VERITÀ
A breve si saprà se la Lazio potrà continuare su questa strada e trasformarsi da sorpresa a realtà. Dopo Palermo, che rappresenta comunque un esame difficile, i biancocelesti dovranno affrontare una serie di partite dure. Un esame di maturità vero e proprio. Archiviata la pratica in Sicilia, gli Inzaghi boys, avranno un ciclo di partite durissime come il derby con la Roma, la Sampdoria, la Fiorentina e l'Inter. Una serie di gare che dirà molto su quanto sia cresciuta effettivamente la squadra. Il tecnico è convinto del fatto suo, tanto che, con sicurezza e la giusta determinazione, assicura a tutti che la Lazio può ancora crescere e stupire.
D'altronde chi meglio di lui, che l'ha plasmata a sua immagine e somiglianza, può dirlo? «Abbiamo un ciclo di partite difficilissime spiega l'allenatore a Radio Anche'io Lo Sport e siamo concentrati solo su queste e su nient'altro. Il derby? Ne ho fatti diversi nel settore giovanile. Già dallo scorso anno mi stanno chiedendo di fare nel migliore dei modi questa gara, so quanto ci tengono i tifosi e vogliamo regalargli una grande soddisfazione». L'altro augurio, e sembra quasi un appello alla società è su Biglia, uno degli intoccabili: «Lucas sta parlando con la società, spero rinnovi perché giocatori come lui in giro per l'Europa non ci sono».
BIELSA CHI?

Innegabile che quanto sia avvenuto in estate con il terremoto-Bielsa abbia deluso i tifosi e lacerato ancora di più il rapporto tra ambiente e società: pure Inzaghi ci finì in mezzo. Ora il piccolo uomo, come venne definito in estate dai tifosi amareggiati e arrabbiati, si sta prendendo la rivincita, anche se la strada è lunga. «La vicenda Bielsa? No no, per me sono cose serie. Non mi va di scherzare su questo argomento. Massima serenità qualsiasi cosa fosse successa, sarei andato a Salerno senza problemi ed avrei fatto il massimo. Ora tutto sta andando bene, ma il difficile deve ancora arrivare». Nel calcio, si sa, soprattutto di questi tempi, ci vuole davvero poco a passare dalle stelle alle stalle. Ma la Lazio di Inzaghi ha qualcosa di diverso, forse pure di speciale, perché, oltre a giocare bene e convincere, lo fa nel modo più giusto, con allegria e spensieratezza. E' questa l'arma in più, quella che sta facendo la differenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero