Lazio, Cataldi: «Scudetto? Chiedetemi tutto. Saremo pronti e carichi»

Danilo Cataldi
«Se ci sono dei decreti e delle regole, bisogna rispettarle. Non mi riferisco a chi deve uscire per lavoro o per necessità. Chi sta a casa non è scemo, sta...

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«Se ci sono dei decreti e delle regole, bisogna rispettarle. Non mi riferisco a chi deve uscire per lavoro o per necessità. Chi sta a casa non è scemo, sta facendo un sacrificio». Danilo Cataldi, centrocampista della Lazio, dà l’esempio durante l’isolamento per l’emergenza Coronavirus. «Non sono quasi mai uscito di casa, se non per fare la spesa - racconta alla radio ufficiale del club -. La situazione è surreale per tutti. Roma è vuota, ma è sempre bella in qualsiasi momento». Tra videochiamate e chat, il classe ’95 non ha mai smesso di sentire i compagni di squadra: «Ci siamo visti con FaceTime con alcuni. Facciamo qualche chiacchierata e ci sentiamo nel gruppo di squadra. Ho sentito il capitano Senad (Lulic, ndr), che sta a casa in Svizzera e prosegue il suo protocollo, e Sergej (Milinkovic, ndr)». 


SPERANZA E RIPARTENZA
Del resto lo spogliatoio è sempre stata l’arma in più della Lazio di Simone Inzaghi: «Il campo mi manca tantissimo, ma anche i compagni e lo staff - ammette Cataldi -. Un mese a casa un po’ si accusa. Nessuno ha mai vissuto momenti così. E’ una cosa anomala, speriamo di rivederci il prima possibile». Intanto, il centrocampista cresciuto nel vivaio, si tiene in forma nella sua abitazione: «Allenarsi a casa non è la stessa cosa, ma lo staff tecnico ci ha messo a disposizione tutto per fare le cose al meglio. Il ritmo è lo diverso e il campo non si può sostituire, cerchiamo di fare il massimo». Insomma, bisogna fare di necessità virtù: «Ho un piccolo giardino e quando è stato bel tempo, l’ho consumato un po’. Ho delle piccole attrezzature che mi permettono di lavorare». 

SOGNO SCUDETTO 
Cataldi lavora sodo anche lontano da Formello, portando nel cuore il sogno tricolore: «La pandemia è capitata in un momento per noi molto positivo. Non ci possiamo fare nulla - dichiara Danilo -. Ci ha presi alla sprovvista nel nostro momento migliore». La speranza è una sola: «Ripartire il prima possibile. Saremo pronti e carichi per un nuovo inizio, per riprendere da dove abbiamo lasciato. La squadra può regalare tante soddisfazioni ancora». Voglia ed entusiasmo da vendere, soprattutto se si può puntare in alto. «Cosa sarei disposto a fare per vincere lo scudetto? Chiedetemi tutto. A parte la famiglia, va bene tutto, fatemi una lista (ride, ndr)». L’ex Primavera scherza al telefono, ma sa bene che il titolo di campioni d’Italia è una cosa seria: «Il campionato è la competizione più difficile da vincere, ci vuole continuità di risultati in dieci mesi. E' l’impresa più gloriosa - ricorda il mediano -. Dobbiamo lottare e cercare di rimanere nelle prime posizione. Dobbiamo staccarci dal quinto posto e poi verso la fine alzare l’asticella». 

CUORE D’ORO

Infine, il 25enne svela qualche divertente retroscena durante la “quarantena”: «Mi godo mio figlio Tommaso, che è cresciuto tanto. Poi sto giocando alla play tutto il tempo (ride, ndr). Mia moglie Elisa mi ha messo a pulire la cucina. Se a qualcuno dovesse servire un aiuto, vengo io». Aiutante domestico e tiratore scelto sulle punizioni. Quella magistrale con cui ha segnato il 3-1 alla Juventus nella Supercoppa vinta a Ryad è stata riprodotta vicino all’uovo di Pasqua che gli ha regalato la moglie: «Una sorpresa che mi ha fatto Elisa, realizzata da una persona impegnata con Suor Paola per il sociale». Insomma, una azione lodevole da parte della famiglia Cataldi, da sempre in prima linea per la beneficenza, che in questo momento vale doppio, proprio come un gol in trasferta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero