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Uno scontro e un incontro. Il doppio bivio è dietro l’angolo. L’Atalanta domani, poi Sarri, Lotito e Tare faranno un altro punto sul mercato. Intanto il presidente scende concretamente in campo. Ieri ha passato tutto il giorno a Formello: prima il giro del centro sportivo con Gianluca Galliani, figlio del più famoso ad del Monza, Adriano; poi tutto il pomeriggio negli uffici con Kezman, agente di Milinkovic, Marusic e Kamenovic. L’assistito Sergej ha preso una botta con l’Udinese ed è rimasto a riposo. Nessun allarme per la bestia nera orobica (6 gol), che ieri si è concentrato anche sul futuro. Sarebbe arrivata già un’offerta da 80 milioni dal Manchester United per giugno e il manager Kezman studia una strategia insieme alla Lazio per alzare ulteriormente il prezzo. Anche perché in ballo c’è pure il rinnovo già firmato da Marusic a ottobre e sopratutto il tesseramento di Kamenovic, che Sarri chiede venga girato altrove in prestito. Anche quest’ultimi però sono legati all’indice di liquidità, bloccato addirittura da 16,7 milioni di euro. Era parecchio meno della metà, la cifra che Lotito ad agosto aveva versato per azzerarlo, ma lì il suo intervento si era reso necessario soprattutto per l’iscrizione al campionato. Stavolta è diverso, e infatti il patron sembra ostile a una nuova immissione di denaro: «Farò quello che si deve fare, nessun prestito. Sarri stesso ha detto di sapere che se esce qualcuno, si compra qualcuno – ribadisce il presidente – e io non ho mai promesso tre acquisti a gennaio».
CASALE, VECINO E LA FIRMA
Tradotto: Lotito può al massimo saldare il conto, ma aspetta la maggior parte degli introiti dalle uscite di Muriqi, Lazzari e Vavro. Eppure a dieci giorni alla fine del mercato, davvero poco si è mosso. Sarri avrebbe persino rinunciato a Luis Alberto subito, pur di sciogliere quest’impasse e avere anche Matias Vecino, più funzionale al suo gioco. Il tecnico invoca un sacrificio – eccezion fatta per Hysaj, secco no all’Atletico – pur di costruire la sua nuova Lazio. Sarri ha alzato la voce per dare una scossa, ma ora ha fatto un passo indietro per capire cosa succederà al gong. Anche perché c’è un rinnovo sino al 2025 ormai in standby da un mese e mezzo e, almeno ufficialmente, non è in bilico. Anche l’allenatore si dice pronto a firmarlo in pubblico, ma poi mugugna in privato ed è irritato perché sperava di avere già il jolly Casale e un vice-Immobile (Burkardt o Sesko) in mano.
LUKA SCALPITA E STRAKOSHA...
Invece anche domani sera dovrà fare i miracoli, complice la squalifica di Cataldi (tocca a Leiva), le assenze pesanti dietro di Radu e Acerbi, e di Pedro davanti.
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Il Messaggero