Tare e il mercato da dimenticare: due sessioni non da Champions

Tare e il mercato da dimenticare: due sessioni non da Champions
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Esattamente un anno fa era stato inserito tra i finalisti del Best Sporting Director. Una delle categorie del Globe Soccer Awards, tra maggiori dei riconoscimenti calcistici alla cui organizzazione è molto legato l’amico Jorge Mendes. Premio vinto poi da Andrea Berta dell’Atletico Madrid per l’anno 2019. Trecentosessantacinque giorni dopo Igli Tare si trova al polo opposto. Da top a flop. E non ce ne voglia per l’inglesismo poco elegante. Ma le due sessioni di mercato non sono state assolutamente all’altezza della Champions conquistata sul campo. A gennaio la Lazio (Lotito più che Tare) tratta Giroud. Alla fine l’affare salta per una questione di soldi. Storia già sentita. La finestra di riparazione si chiude senza acquisti. In classico stile biancoceleste. Così come i rimpianti che ne seguono. Una sfrenata corsa scudetto (chiusa con il quarto posto) e un lockdown dopo si presenta l’occasione per rimediare. E le intenzioni sono più che buone: David Silva, il grande nome per fare presa sui tifosi e Kumbulla giovane di grandi prospettive molto apprezzato dal connazionale Tare. Settimane di trattative estenuanti. Niente da fare. Nessun regalo da scarTare per la Champions ritrovata dopo 13 anni. E così il mercato prende decisamente un’altra piega. 


COLPI A SALVE
Dei desideri espressi da Inzaghi solo Fares viene esaudito. L’unico colpo vero viene fatto tra i pali: Reina. Per il resto si opera in tono minore. Nessuno squillo. Escalante come vice Leiva. Undici presenze totali 365 minuti giocati. Akpa Akpro arrivato dalla Salernitana. Profilo interessante ma non certo un’alternativa vera. Pereira dallo United che però Inzaghi vede molto poco. In difesa è stato ripreso Hoedt. Della serie piuttosto che niente meglio piuttosto. E dulcis in fundo Muriqi. Attaccante del Fenerbahce. La torre che serviva a sfruttare i cross degli esterni. Secondo acquisto più costoso dell’era Lotito. 20 milioni spesi per una serie di spezzoni di partite. L’ultimo, contro il Milan, ha scatenato anche le ire di Caicedo passato da salvatore della patria a dimenticato. Un mercato fatto in ritardo e che non ha affatto lasciato il segno. Serviva un vice Radu, una alternativa a Lulic (un anno da incubo per lui. Ieri è tornato ad allenarsi ma il futuro resta incerto) e qualcuno che potesse sostituire Acerbi. Niente di fatto. 
VAVRO AL GENOA

Non a caso la difesa ora è il punto debole della Lazio. Per fortuna che alcuni carneadi, Durmisi, Berisha, Jony, Adekanye e Vargic, a fatica sono usciti da Formello. Decisamente troppo poco per una squadra che deve confermarsi tra le prime quattro. Stavolta nemmeno Lotito pare essere soddisfatto e lo ha fatto presente a Tare. Gennaio (Vavro verso il Genoa: prestito con diritto di riscatto) è l’occasione per riparare altrimenti a giugno Iron è pronto a rivoluzionare. Tutti i settori.

 

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Il Messaggero