La fantasia prima di tutto. E’ quello che ha chiesto Inzaghi e Tare lo ha accontentato. L’ispirazione, in un certo senso, è Pep Guardiola. La filosofia...
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ALLE SPALLE DI LUIS
Cerca fortuna alla Lazio, Andrea. Arrivò allo United dal Psv nel 2012, aveva sedici anni e sir Alex Ferguson come sponsor principale. Fu proprio il guru di Manchester ad andare a prenderlo fino in Olanda e convincerlo a trasferirsi in Inghilterra. Ma le cose non andarono per il verso giusto, due prestiti al Granada e al Valencia, il ritorno tra i Red Devils nel 2018. Nel frattempo Tare non l’ha mai molato, fino ad avere la certezza di ingaggiarlo la settimana scorsa con l’accordo raggiunto col club inglese per un prestito gratuito più il diritto di riscatto a circa 20-22 milioni (più un dieci per cento allo United in caso di futura cessione). Non solo. Da Manchester parteciperanno in minima parte allo stipendio del calciatore. Durante la trattativa è anche venuto fuori il nome di Smalling su diretta proposta degli inglesi, ma non se ne è fatto nulla. Lui, Andreas, è ambidestro e ricorda molto Luis Alberto: arrivata l’ufficialità del rinnovo fino al 2025.
CHI RISCHIA
Come lo spagnolo ama le giocate importanti e improvvise. «Sono un trequartista, è quella la mia posizione ideale», la presentazione di Perrazinho. Il mercato termina con l’arrivo del trequartista, ma qualcuno dovrà fargli spazio, visto che la lista degli over 22 è satura. Uno tra Caicedo, Lukaku e, forse, Vavro (difficile), dovrà essere piazzato o tagliato. Per l’ecuadoregno ci sono piste straniere e italiane (Sampdoria), mentre per l’esterno poche cose. La Lazio ancora non ha deciso chi “epurare” nel caso restassero tutti. Da definire la situazione di Bastos, convocato per stasera, ma sempre in partenza. Hoedt è nella capitale e attende un segnale per andare a fare le visite. Domani arriverà Lulic, lui pensa di essere inserito in lista. Un bel dilemma anche questo.
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Il Messaggero