Lazio, Tare e Peruzzi aiutano Simone ma Luis Alberto resta un caso

Lazio, Tare e Peruzzi aiutano Simone ma Luis Alberto resta un caso
Apparentemente il caso è chiuso, ma tutt’altro che risolto. A Crotone Luis Alberto scende in campo e chiude addirittura con la fascia da capitano. Vince la linea...

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Apparentemente il caso è chiuso, ma tutt’altro che risolto. A Crotone Luis Alberto scende in campo e chiude addirittura con la fascia da capitano. Vince la linea tecnica dopo il confronto del giorno prima con Lotito (contrario) a Formello. Peruzzi e Tare hanno aiutato Inzaghi: «Avevo l’obbligo di cercare di metterlo in campo. Ha sbagliato, ma ha un gran talento e fuori non può sprecarlo», le parole di Simone alla fine dell’incontro. Prima si era espresso anche il diesse allo stesso modo: «Non si discutono le sue qualità, ma i suoi comportamenti fuori dal campo. Chi manca di rispetto, deve pagarne il prezzo. Lui ha fatto un passo indietro, ma un simile episodio non si deve più ripetere». Peruzzi, come al solito si è vestito da Angelo e ha fatto da “paciere”. Luis Alberto pagherà una multa salata, si è scusato coi tifosi, la squadra e lo staff tecnico, ma non si è pentito delle parole al vetriolo contro Lotito. E’ questo il problema vero. Gli era stato scritto un comunicato (sempre Peruzzi) e nemmeno quello ha rispettato. Per questo il presidente non voleva perdonarlo subito, ma alla fine prevale la necessità di non svalutare un patrimonio. E’ ancora furioso e irritato, Lotito, ma arrivare adesso alla rottura evidente con lo spagnolo significherebbe disperdere un patrimonio. Ci sono Juve, Inter ed Everton, alla finestra. 


FUTURO DA SCRIVERE

L’addio entro fine stagione non è scongiurato. Lotito non ha mai tollerato gli atteggiamenti e le uscite di Luis Alberto. Voleva mandarlo via da tempo, ma Inzaghi lo ha sempre posto al centro del suo progetto. Pure Tare ha sempre lavorato a favore dello spagnolo, compreso sul suo recente rinnovo. Adesso però anche il diesse è ferito e stanco, perché il numero 10 batte i piedi da maggio scorso. Per esempio lui (ma anche altri stranieri) non hanno firmato l’accordo della squadra sulla rinuncia a due mesi di stipendio. Avrebbe addirittura fatto causa pur di avere quei soldi, ha mandato il suo entourage qualche settimana fa a batter cassa al primo ritardo (previsto dalla proroga di Gravina) dei pagamenti dell’ingaggio: «Ho chiarito con la società – ha spiegato ieri Luis Alberto – e ora la squadra viene prima di tutto». Sembra una tregua a tempo determinato, da parte sua e di Lotito. 

 

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Il Messaggero