Lazio, apre il Sarri park

Lazio, apre il Sarri park
Fortunato chi ha strappato al Castellani l’ultimo biglietto. Avanspettacolo del Sarri-park, presto ovunque non troverete più posto. Alla fine potrà salire...

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Fortunato chi ha strappato al Castellani l’ultimo biglietto. Avanspettacolo del Sarri-park, presto ovunque non troverete più posto. Alla fine potrà salire sulla giostra chi crede in anticipo a Maurizio: «Io sono uno specialista e vorrei vedere tutto funzionare al massimo, ma questo sarà un anno di costruzione per essere più competitivi nel prossimo. Alla Lazio sto cambiando il modo di pensare il calcio». Esordio alle 20.45 col cartello lavori in corso, insomma, Sarri sta ancora costruendo, è maestro e mastro. Lo sottolinea, sobrio, schietto e senza nessun eccesso: «Ripartiamo dal 6° posto, poi si vedrà se saliremo o scenderemo». Nessun proclama d’inizio campionato, ma corpo e anima sono dentro al progetto: «Quando vengo ad allenare a Formello, mi diverto». Ha preso una Villa all’Olgiata con la moglie Marina, giorno e notte sta già studiando le mosse senza pensare troppo agli ultimi sviluppi di mercato: «Non sono un direttore sportivo, io voglio parlare di calci d’angolo». Più facile ora che Lotito ha mantenuto il primo impegno. Il presidente aveva giurato a Maurizio che, se entro il 19 agosto non avesse ceduto Correa per azzerare l’indice di liquidità, sarebbe intervenuto di suo pugno. Finanziamento da oltre 10 milioni, depositati tutti i contratti in standby da luglio per questo debutto. Ed è arrivato subito pure Pedro: «Abbiamo colto l’occasione al volo, sono contento. È brillante e penso che a Empoli uno spezzone possa farlo». Raul Moro parte quindi favorito nel tridente con Felipe ((risolto anche l’intoppo transfer) e Ciro: «Nostro punto di riferimento assoluto». 


TALENTI DIVERSI
C’è solo un capitano, ma Sarri ha perso la testa per il baby Luka Romero: «Mai visto un sedicenne allenarsi con la sua ferocia. È un’eccezione, anche se deve maturare nel fisico». Su quello eccelle Akpa Akpro, un motorino che viaggia verso la titolarità con Leiva e Milinkovic a centrocampo: «Non è raffinato, ma è dinamico e può esserci d’aiuto». Al momento più di Luis Alberto a cui Sarri tende la mano. Non ha gradito qualche atteggiamento: «Più ci conosceremo, più andremo d’accordo. Ha un carattere particolare, una tecnica straordinaria, ma anche qualità fisiche superiori a quelle che esprime in campo». Tradotto, lo spagnolo può partire dalla panchina, ma il suo genio va recuperato. Correa invece al momento è un capitolo semi-chiuso, con la sua voglia d’addio ribadita al tecnico: «La sua situazione è in divenire e questo non può renderlo sereno. Per me può fare l’esterno sinistro, ma giocare anche centravanti atipico». Come d’altronde lo vede Inzaghi all’Inter, per questo Joaquin vuole raggiungerlo nonostante sia l’Everton ad avvicinarsi ai 30 milioni più bonus richiesti dalla Lazio. 
REINA TITOLARE

Tucu inserito comunque nella lista dei 25 (quella definitiva dal primo settembre) dove Jony e Vavro (diviso fra Huesca, Almeria, Levante) non trovano spazio. E nemmeno Kamenovic, ancora non tesserato (Stella Rossa e Genoa attendono un cenno) per non occupare il residuo posto da extracomunitario. In difesa, Luiz Felipe-Acerbi al centro, Hysaj a sinistra, fra Lazzari (in vantaggio) e Marusic l’unico ballottaggio. Chiude la porta col fido Reina (sarà lui il titolare, Strakosha chiede al club un incontro), Sarri, a Empoli contro il suo passato: «Se giocheranno come la prima mezz’ora in Coppa Italia col Vicenza, ci metteranno in pericolo. Corsi ha costruito come sempre una squadra giovane e brillante perché ci capisce ed è l’unico presidente con cui in 30 anni ho parlato di tattica e di calcio». Lotito al momento resta spettatore della prima puntata del Maurizio Sarri Show. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero