Lazio ad alta fedeltà: le scelte di Sarri

Lazio ad alta fedeltà: le scelte di Sarri
Chiamateli fedelissimi oppure i soliti noti. Dipende dalla prospettiva con cui si analizzano le scelte di Sarri in queste prime nove gare stagionali: campionato o Europa League,...

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Chiamateli fedelissimi oppure i soliti noti. Dipende dalla prospettiva con cui si analizzano le scelte di Sarri in queste prime nove gare stagionali: campionato o Europa League, giocano sempre gli stessi. Ai tempi di Napoli era un’accusa rivolta a Maurizio da De Laurentiis e dai gregari scontenti. Una tendenza invertita negli ultimi anni alla Juve e, prima, al Chelsea, con 20 calciatori ruotati a fine stagione oltre i mille minuti. C’erano altri organici, fior di campioni. Alla Lazio, i numeri parziali sembrano riportare all’antico Sarri. E la sensazione, dopo Bologna, prende quota nei suoi pensieri malcelati: «C’è qualche criticità di rosa corta, ma deve rimanere fra noi e i dirigenti». E pensare che Tare e Lotito rimproveravano a Inzaghi lo scarso uso delle turnazioni. Il campo parla, anzi oggi sussurra che per il successore i titolari sono al massimo dodici.

 

Dentro i tre nuovi acquisti Hysaj, Felipe Anderson e Pedro. Acerbi è il più impiegato, anche se con Inter - oggi alle 16 parte la vendita dei tagliandi - e Verona salterà per squalifica (il dito medio gli costerà al massimo una multa) i suoi primi 180’. Migliora e conta di recuperare, Immobile, ma serve l’ok dagli esami di lunedì. Lo stiramento gli è costato l’unico stop al Dall’Ara, prima di lui solo gli “intoccabili” Reina e Luiz Felipe erano rimasti fuori negli impegni europei. Nove partite per il centrocampo formato da Luis Alberto, Leiva e Milinkovic, rispettivamente con 619, 592, 561 minuti disputati.

 

 


Gregari
A Formello nessuno saprà più in anticipo la formazione, ma alla fine non è mai un mistero l’undici. Resta l’unico ballottaggio fra i contitolari Lazzari e Marusic, spesso alternati. Dietro di loro passano quasi 200’ in meno giocati: Cataldi (229’), Akpa Akpro (225’), Muriqi (198’) e Patric (190’), che sabato pomeriggio potrebbe sostituire Acerbi. A meno che Sarri non sorprenda tutti e schieri Radu, al momento fra gli invisibili (mai utilizzati) insieme a Vavro e al terzo portiere Adamonis. Strakosha ormai è solo l’estremo difensore di Coppa, impiegato nelle due sfide contro Galatasaray e Lokomotiv. Per questo, nonostante i rumors contrari, Thomas difficilmente rinnoverà e a fine anno andrà via gratis. Hanno giocato meno di lui soltanto i nuovi Basic (163’) e Zaccagni (141’), ieri in grande spolvero nella partitella senza i nove nazionali. 

 

 

 


Briciole


Convocato dall’Under 21 spagnola, Raul Moro. Non si sente affatto tagliato fuori, nonostante 118’ giocati: «Sarri conta su di me e io devo sfruttare al meglio le occasioni». Gli sta andando certo meglio del “piccolo Messi” Luka Romero, sul terreno appena 9’. Comunque sessanta secondi in più di Escalante, sparito completamente dai radar dopo l’addio di Inzaghi. Fuori rosa Lukaku, Durmisi, Jony, Adekanye e Lombardi. Può solo allenarsi senza essere convocato, il serbo Kamenovic, non è stato tesserato in extremis. La Lazio assicura che a gennaio occuperà il posto da extracomunitario, anche se dalla Germania insistono che Tare potrebbe tornare all’assalto per Kostic. Sempre Filip, il fedelissimo che aveva tradito invano l’Eintracht Francoforte pur di raggiungere l’estimatore Sarri. Reintegrato, in Bundesliga sta mettendo il suo zampino in tutte le reti. Se arrivasse stavolta finalmente alla Lazio fra i titolari, Maurizio farebbe tredici.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero