Abbandonare l’uso della plastica monouso e diventare la prima società di calcio in Italia nell’impegno per la difesa della salute e nella lotta contro...
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SODDISFAZIONE
«Siamo la prima azienda in Italia a diventare plastic free. Abbiamo abbandonato la plastica e abbiamo lavorato alacremente per realizzare bottiglie di vetro e alluminio - le parole di Pietro Ricci -. Quando abbiamo dato il via a questo progetto c’è stato un incontro con la dottoressa Nastri, lei ha subito sottoposto la nostra iniziativa al presidente Lotito. La società ha dimostrato di voler essere la prima squadra a portare in campo un materiale eco sostenibile e nel giro di due mesi abbiamo realizzato questo progetto. La Lazio è la prima squadra che lancia questo messaggio così forte, in un momento in cui stiamo attenzionando questo problema. E lo fa accanto a Filette, che è l’acqua più pura d’Italia, l’unica a non avere arsenico. Un attestato tangibile del fatto che il presidente tiene alla salute dei proprio giocatori. Non si tratta solo di un bel contenitore, non solo è eco-sostenibile, ma ha anche la più alta qualità. La sorgente si trova a mille metri d’altezza, una location immersa nella natura più profonda. Siamo stati abbastanza bravi a farci conoscere in tutto il mondo: la metà del nostro fatturato infatti è dovuto all'export. Il primo Paese in esportazione è il Giappone, oltre a Russia e Australia. Vogliamo partecipare a questa missione, realizzeremo da gennaio un’iniziativa per la difesa degli oceani. La Lazio oltre a essere la mia squadra del cuore, ha dimostrato di essere una società impegnata in molte iniziative volte al sociale e di attenzione etica. Il nostro accordo è di tipo triennale, ma è ancora un libro bianco sul quale inziare a scrivere una splendida storia».
PRIMATO
Dello stesso avviso anche il presidente Claudio Lotito: «Quando sono stato informato di questa iniziativa l’ho sposata subito. Al di là del risultato, nel calcio contanto moltissimo azione e comunicazione su determinati problemi che riguardano la collettività, in questo caso salute e ambiente. 'Mens sana in corpore sano', è un modo di pensare che deve essere alla base delle iniziative sportive. Senza entrare in dinamiche istituzionali, è risaputo che la plastica può avere dei risvolti non positivi». Il numero uno della Lazio sottolinea: «L'idea di un contenitore che preservasse le qualità dell'acqua, proprio come succedeva con le borracce di alluminio nell'antichità (allume, ndr.), e che è in grado di tutelarne la temperatura, è alla base di questo progetto, che abbiamo intrapreso per dare una tutela certa ai nostri atleti. Tutelare l’ambiente e evitare la dispersione della plastica, è un percorso con una doppia valenza. Noi laziali abbiamo nella nostra storia la tutela degli interessi della collettività, siamo un ente morale. Non è solo pubblicità, ma una cosa sostanziale: tutela dell’ambiente e della salute. Oltre a essere bella dal punto di vista estetico, è anche facilmente riutilizzabile». Infine, Lotito ricorda: «Ognuno di noi dovrebbe fare qualcosa per tutelare il nostro ambiente, viviamo solo nel nostro recinto e alla lunga ne pagheremo le conseguenze. Partiamo dalle cose quotidiane, questo è un contributo fattivo, dando responsabilità a ognuno di noi. Noi abbiamo tracciato un solco, speriamo che questo seme che abbiamo lanciato possa crescere e che anche gli altri possano beneficiarne e trarne ispirazione. È un segnale di grande qualità e sensibilità verso i temi veramente importanti».
Alla conferenza di presentazione erano presenti anche Arturo Diaconale, portavoce del presidente Lotito, e Anna Maria Nastri, responsabile eventi della Lazio, che svela: «Ad inizio mese ci siamo incontrati per l'iniziativa legata al settore giovanile sul dopo carriera, e ne seguiranno molte altre. Oggi però vogliamo porre l'attenzione sugli aspetti legati alla salute e alla tutela dell'ambiente». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero