Lapadula: «Porto il Pescara in serie A e poi mi sposo»

Lapadula: «Porto il Pescara in serie A e poi mi sposo»
Da parametro zero a capocannoniere della serie B. E’ la favola di Gianluca Lapadula, 26 anni, torinese, attaccante del Pescara e uomo mercato, il gran colpo del ds Giorgio...

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Da parametro zero a capocannoniere della serie B. E’ la favola di Gianluca Lapadula, 26 anni, torinese, attaccante del Pescara e uomo mercato, il gran colpo del ds Giorgio Repetto che l’ha pescato dal Parma, dopo il fallimento. Esploso nel Teramo in LegaPro (21 reti in 38 gare), Lapadula ha fatto ancora meglio in B collezionando già 24 reti con le stesse gare giocate. A lui sta pensando anche il ct Antonio Conte, in ottica Europei. E’ diventato la star dei due mondi, perché c’è chi vorrebbe vederlo giocare con il Perù come il ct della blanquirroja, Ricardo Gareca.

«Da ragazzo il mio idolo è sempre stato Del Piero, come calciatore somiglio di più a Zaza».
Ci sono buone possibilità che diventi anche lei juventino?
«Il mio futuro è adesso, non voglio pensare al domani perché sono troppo concentrato sul Pescara».
C’è chi la vorrebbe in maglia azzurra.
«A questa domanda preferisco non rispondere».
E c’è anche chi la vorrebbe con la nazionale del Perù, il Paese di sua mamma.
«Non sono mai stato in Perù ma prima o poi vorrò conoscerlo, le mie radici sono anche in questa parte del mondo. Ad ogni modo, mi lusinga sapere che il mio nome venga accostato a una nazionale».
Ventiquattro gol già segnati: non ha risentito del salto di categoria?
«In effetti no, forse perché il Teramo era così forte che avrebbe potuto giocare benissimo anche in serie B».
Dopo tante prodezze arriva lo sprint per i play off.
«Aumentano le responsabilità, è vero, però un professionista deve sapere accettare le sfide e io vorrei tanto contribuire a portare il Pescara in serie A».
Quali sono le caratteristiche di Lapadula in campo?
«Un calciatore determinato e cattivo, che lotta e che vuole sempre segnare perché quello è il mio mestiere».
E quello fuori dal terreno di gioco?
«Una persona che trascorre in famiglia le ore libere: ho una compagna e due bambine che mi danno la serenità per far bene quando gioco».
A 26 anni è arrivato alla maturità professionale?
«Credo che questi siano gli anni più importanti e forse questa esplosione la devo proprio alla famiglia».
Quali sono gli obiettivi a breve scadenza?
«Il matrimonio, già fissato per l’estate, e la Serie A».
E’ arrivato a costo zero, diventando uno dei pezzi pregiati del prossimo mercato.
«Significa che sto facendo bene, però questo anche grazie ai compagni che sono davvero bravi. Il mercato non mi condiziona, sono troppo preso da questa splendida avventura con la maglia biancoceleste. Ci aspettano quattro partite ad alta tensione nelle quali dovremo dare il meglio per coltivare le speranze di promozione. C’è una città che la vuole tanto».
Dove giocherà nel prossimo campionato?

«Sinceramente ancora non lo so, mi auguro che sia comunque in serie A». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero