A casa Di Francesco. Nel calcio è così, se vi piace. Facile a dirsi e a farsi. Ed è già successo: Luis Enrique, Zeman, Andreazzoli, Garcia e Spalletti....
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Mai il Big vestito di giallorosso, insomma. Perché l’allenatore della Roma sa che cosa l’aspetta a Trigoria: il mercato lo fa la proprietà. Qui non si sceglie, si accetta. Accade pure alla Juve. «Lì però acquistano CR7» il pensiero in estate di Di Francesco quando ha visto davanti a sè Kluivert. Eusebio non prende i fischi dai tifosi che invece offendono Pallotta, dirigenti e giocatori. E che, però, lo contestano per non essersi messo di traverso durante il ridimensionamento d’estate. Lo vedono fragile davanti a dirigenti come la squadra davanti agli avversari. Le partenze eccellenti di Alisson, Nainggolan e Strootman hanno del resto reso più povero il gruppo. Ridotto al minimo nella personalità, nella qualità e nell’esperienza. Addii dolorosi con motivazioni economiche, comportamentali e tecniche. Numericamente la rosa è sofferente, scarseggiano gli interpreti di sostanza e spessore soprattutto a centrocampo. Abbondano, invece, voci e volti che ci raccontano il bello della società giallorossa. Dentro e fuori il Bernardini. Mediaticamente la società ha stravinto, trovando più di una sponda per trasmettere il suo Credo. Unico e incontestabile. Via con il messaggio giusto, da recapitare in città. In poche ore, ecco trasmesso il successo di inizio estate: a 70 milioni il portiere va ceduto e basta. Non fa niente che Alisson è probabilmente il numero uno al mondo. C’è la gara ad arricchirsi la bocca, voltando le spalle alla bacheca. E allora, avanti con il prossimo: non ci si può comportare come ha fatto Nainggolan, il club fa bene a darlo via perché fa una vita che, come dimostrano i test, non è da atleta. Arriva Pastore che non sta certo meglio di lui: un polpaccio tira l’altro e si stira come l’altro. Muscoli da assicurare e non sicuri. Cammina, invece, di rincorrere l’avversario. Strootman è la fotografia di come si depotenzia la rosa: via addirittura a mercato, in entrata, chiuso. Ma che festa sia, con l’affare che proprio non ti aspetti (allenatore, compagni e tifosi): ciao, tanto questo giocatore è a fine carriera. Baci e abbracci.
SENZA LOGICA
Ecco finalmente Primo Monchi. È questo il suo mercato.
Il Messaggero