Roma, Totti si allena a Trigoria agli ordini di Spalletti. La protesta dei tifosi contro la società: «Adesso basta»

Come se nulla fosse. Almeno in apparenza. Questa mattina Totti è arrivato a Trigoria prima delle 9 per svolgere regolarmente l’allenamento agli ordini di Luciano...

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Come se nulla fosse. Almeno in apparenza. Questa mattina Totti è arrivato a Trigoria prima delle 9 per svolgere regolarmente l’allenamento agli ordini di Luciano Spalletti. In un clima disteso e sereno, Francesco ha lavorato assieme ai calciatori che non hanno giocato contro il Palermo  prima in palestra, poi sul campo e intorno alle 13.30 è uscito dal centro sportivo. All’esterno una quindicina di tifosi ad aspettarlo per una foto o un autografo, ma con in mano uno striscione: «Tu sei finito? Si nella storia…Grazie capità». Totti ha preferito non fermarsi ma ha gradito il gesto con un cenno di approvazione. A chiudere il caso adesso dovrà pensarci il presidente Pallotta che a breve, come anticipato da Baldissoni, rilascerà una dichiarazione e poi volerà a Roma per avere il tanto atteso faccia a faccia con il numero 10.


LA PROTESTA
Se all’interno del Fulvio Bernardini gli animi sono più sereni, in città il caso Totti continua a tenere banco: alcuni tifosi questa mattina hanno appeso uno striscione allo stadio Olimpico davanti ai cancelli della curva Sud: «Prima lo stemma poi le barriere ora il capitano…adesso basta!!!» è il testo del messaggio inviato alla società. Il riferimento è alle decisioni intraprese dalla dirigenza negli ultimi anni che non sono state gradite da una grande fetta di sostenitori giallorossi.

CASO MAICON? 
In un video di pochi secondi mandato in onda ieri sera da Mediaset Premium e poi diventato virale in rete, si legge un labiale di Maicon che manda a quel paese Spalletti, lanciando a terra una bottiglietta. Da Trigoria, però, spiegano che non bisogna fermarsi alle apparenze. Il tecnico in quel momento era a bordo campo per parlare con Manolas che aveva chiesto la sostituzione a causa di forti dolori alla schiena. Il brasiliano, per caricare il compagno di squadra e convincerlo a rimanere in campo, avrebbe usato un linguaggio colorito senza rivolgersi al tecnico. 



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Il Messaggero