La Roma senza ali sfida la Fiorentina: oggi tocca a Defrel

La Roma senza ali sfida la Fiorentina: oggi tocca a Defrel
Il Barcellona può attendere. E non perché la rimonta contro i catalani appaia una chimera. Da questo punto di vista, Di Francesco vuole ancora sperare: «Anche...

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Il Barcellona può attendere. E non perché la rimonta contro i catalani appaia una chimera. Da questo punto di vista, Di Francesco vuole ancora sperare: «Anche se sappiamo che rimontare un 4-1 è difficilissimo, soprattutto contro di loro, non diamo niente per scontato e non lasciamo nulla al caso». Tornando però alla realtà, è il campionato la priorità per la Roma. La lotta per partecipare alla prossima Champions, fondamentale per le strategie societarie, è entrata nel vivo. E il jolly che si poteva spendere entro la fine del torneo, i giallorossi lo hanno già sprecato sabato a Bologna, non andando oltre il pari. L’Inter è così tornata a - 1 e la Lazio a -3. Con il derby fra 8 giorni, oggi pomeriggio serve vincere. La Fiorentina, priva di Chiesa (squalificato) e del duo Badelj-Thereau (infortunati), dopo la tragedia di Astori (che sarà ricordato oggi all’Olimpico) ha avuto un sussulto in campionato. I viola arrivano a Roma forti di cinque successi consecutivi (e imbattuti nelle ultime 4 trasferte) dove hanno subito soltanto una rete. Quanto basta, nonostante i toscani abbiano vinto soltanto una volta negli ultimi 11 match di campionato contro i giallorossi, per prendere la gara con la dovuta cautela: «Noi siamo cresciuti dal punto di vista della mentalità, ma non basta. Ora pensiamo ai viola, sapendo che dobbiamo mantenere per forza il terzo posto - spiega Eusebio - anche perché il prossimo turno sarà contro la Lazio, uno scontro diretto». 


SPAZIO AL TURNOVER
Due squadre, Roma e Fiorentina, che non fanno certamente della continuità la loro stella polare. Soprattutto l’andamento dei giallorossi è abbastanza curioso: Dzeko e compagni arrivano a questa sfida reduci da 6 vittorie nelle ultime 8 gare di campionato dopo che avevano vinto solo una delle precedenti 8 partite. Con tutte queste gare ravvicinate, impossibile non pensare al turnover. Anche se la rifinitura è stata rinviata a questa mattina, De Rossi, reduce da due match consecutivi e con Barcelona e Lazio alle porte, riposerà. Nonostante il grave errore commesso al Camp Nou - che ha propiziato il 4-1 dei blaugrana - Di Francesco è intenzionato a concedere un’altra chance a Gonalons (che tra l’altro venne schierato anche al Franchi). Pellegrini appare sicuro di giocare, l’altro posto in mediana dovrebbe essere di Strootman, nonostante ieri Nainggolan abbia brillantemente superato il provino, disputando per intero l’allenamento. In avanti, con i ko di Perotti (in dubbio anche per martedì) e Under, spazio a Defrel. Reparto che sarà completato da Dzeko e El Shaarawy. Schick, almeno inizialmente, può aspettare: «Lo lascerei un pochino più tranquillo, ha subito un po’ la grande attenzione nei suoi confronti. Dobbiamo essere bravi a scaricarlo di responsabilità, non è facile perché in questo ambiente bisogna sapersele prendere e bisogna crescere. Sappiamo che ha grandi mezzi, non è la prima volta che un giocatore non riesce ad esprimersi al meglio. Ripeto, con lui non sarei frettoloso e non gli starei addosso, se anche dovesse giocare non gli punterei troppo gli occhi addosso. Lo dico per il suo bene». Qualche dubbio in difesa dove Peres dovrebbe essere confermato («È stato forse il migliore l’altra sera», la promozione del tecnico) e Jonathan Silva non appare ancora pronto («Ma sta migliorando») per far rifiatare Kolarov. In mezzo, nessuna rotazione: giocano Manolas e Fazio. 

RINVIO PER PALLOTTA

Sugli spalti dell’Olimpico, non sarà presente Pallotta che ha rinviato il suo arrivo a domani (o lunedì), per presenziare poi al match con il Barcellona: «Parleremo di tutto volentieri - spiega Eusebio - ma i conti si tirano a fine stagione e non ho argomenti particolari da esporgli. Adesso è presto. Il mio tramite per arrivare a lui è Monchi. Mi ha trasferito un suo messaggio in cui era molto contento della prestazione e dispiaciuto per il risultato. È convinto che avremmo meritato molto di più». Non è l’unico.
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Il Messaggero