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Sono 30 i punti che separano l'Inter dalla Roma. Questo per dire che non c'è da meravigliarsi per il risultato del Meazza. 3-1 per i neo campioni d'Italia, punteggio tra l'altro eccessivo, pesando la prestazione dei giallorossi nel secondo tempo. Carattere e orgoglio, apprezzati da Mourinho in tv. Ma la partita di Milano conta soprattutto perché si aggiunge agli altri scontri diretti: Fonseca, in 11 tentativi, non ha mai vinto, accontentandosi di 4 pareggi. Tirando le somme: 4 punti su 33 a disposizione, raccolto davvero misero. L'ultima chance è il derby di sabato. Rendimento, comunque, non da vertice. Da 7° posto, difeso anche nella notte del 15° ko stagionale (12° in campionato). Il Sassuolo ha perso in casa contro la Juve e resta a -2 (e -4 nella differenza reti).
DOPPIO REGALO
La Roma parte male a Milano. Si sbilancia e, lasciando solo Darboe a far scudo alla difesa, permette all'Inter di segnare due reti simili. Darmian da destra per Brozovic che, libero di colpire, firma il vantaggio, Lukaku , con la complicità di Mancini che si gira invece di affrontarlo, appoggia per Vecino che raddoppia. Reti di precisione. Di piatto. Meno male che Dzeko e Mkhitaryan non si arrendono. Assist del centravanti per l'altro senatore che tiene in partita i compagni.
ASSALTO INUTILE
Dzeko prende il palo, Radu salva su una sua incursione e Cristante gira fuori di testa. la Roma, con El Shaarawy per Pedro, meriterebbe il pari. Conte, però, vuole vince contro i giallorossi anche da nerazzurro: 3 pareggi nelle 3 gare precedenti. E va chiudere il match in contropiede, dopo aver blindato, come al solito, la difesa. Sprint di Hakimi che aspetta Lukaku per farlo segnare a porta vuota. Ripartenza da scudetto.
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