La Juventus a Benevento, Mastella si commuove

«Confesso di essermi commosso per la realizzazione di un sogno e cioè quello di vedere sul terreno di gioco dello stadio Ciro Vigorito i calciatori della Vecchia...

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«Confesso di essermi commosso per la realizzazione di un sogno e cioè quello di vedere sul terreno di gioco dello stadio Ciro Vigorito i calciatori della Vecchia Signora affrontare in una gara del campionato di Serie A il nostro Benevento. La realizzazione di questo sogno è merito del presidente Oreste Vigorito, a cui va un particolare, sincero e sentito ringraziamento. E lo dico in un momento in cui, purtroppo, si sta concretizzando anche dal punto di vista della matematica lo spettro della retrocessione in Serie B». Così il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, commenta la giornata sportiva vissuta ieri per l'incontro di calcio tra la capolista Juventus e i giallorossi, ultimi in classifica. «Sono convinto, però, che il Benevento - aggiunge Mastella - saprà ritornare subito nella massima Serie proprio grazie all'impegno e alla determinazione del presidente Vigorito, con il quale in passato ho pure avuto qualche divergenza di veduta, ma a cui non posso che esprimere un profondo senso di gratitudine, anche a nome dell'intera cittadinanza». Il sindaco si è poi complimentato con le forze di polizia ed ha ringraziato, in particolare, il questore Bellassai, i carabinieri, la guardia di finanza e la polizia municipale «per l'inappuntabile organizzazione messa in campo».

«Anche se ha perso, quella di ieri è stata la più bella partita che ha fatto in serie A il Benevento». È questo il commento diffuso della tifoseria giallorossa il giorno dopo la sconfitta subita in casa contro la capolista Juventus. E, ancora, «partita emozionante che ci fa dimenticare per qualche ora la quasi scontata retrocessione in B della squadra giallorossa». Ma tra le voci dei supporter c'è anche qualcuno che va fuori dal coro affermando: «Il Benevento non va in serie B, ma è stato cacciato dalla serie A anche grazie a decisioni arbitrali discutibili».

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Il Messaggero